Tra il silenzio dei più e le distrazioni per l’emergenza Covid-19 e ora della campagna elettorale per le regionali, la rimozione non ancora completata delle ecoballe e i roghi tossici che proseguono sembrano fare adesso poco notizia. Ma qual è l’attuale indirizzo politico sul tema ambientale di Stefano Caldoro, pesantemente criticato dai comitati territoriali quando era in carica per la volontà di costruire due impianti termovalorizzatori a Salerno e a Napoli Est? La risposta sembra piuttosto ecumenica da parte del candidato governatore, perché lascia sul campo diverse opzioni.
Caldoro e la questione ecoballe
«Per risolvere il problema dei rifiuti – ragiona – servono gli impianti. Poi si potrà discutere se siano più adatti i termovalorizzatori o altri impianti più innovativi e verdi. Ma l’impiantistica è la soluzione giusta e chi non li vuole deve interrare i rifiuti e quindi danneggia e inquina la nostra terra».
Riconoscendo come all’epoca del governo di centrodestra da lui presieduto la rimozione delle ecoballe nei fatti non era contemplata, Caldoro attacca pesantemente il presidente uscente Vincenzo De Luca per il mancato completamento della pur complessa operazione. «Posso dire quasi con certezza che con 500 milioni di euro del governo con me al governo della Regione le ecoballe sarebbero sparite».
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