“Oggi latte, alluminio e legno”. Non è la lista della spesa, ma quella degli imprenditori da taglieggiare. La frase è contenuta all’interno del faldone con decine di intercettazioni che hanno portato all’esecuzione di 20 misure cautelari nei confronti di personaggi ritenuti appartenenti al clan Cesarano di Castellammare di Stabia. Tra questi Giovanni Cesarano, fidatissimo del ‘Profeta’ Luigi Di Martino (anche lui già in carcere), che, secondo le intercettazioni, avrebbe ordinato “latte, alluminio e legno” a Aniello Falanga.
Cesarano, che era in affido ai servizi sociali, prima di entrare in servizio presso una ditta che lavora l’alluminioera solito incontrare Falanga, chiamato, quindi a svolgere il lavoro sporco.
Oltre a Falanga, Cesarano era solito incontrare anche altri suoi uomini che venivano ‘catechizzati’ dal boss prima di entrare in azione, come si evince da questa cruda e scioccante intercettazione: “Se ti dico struppialo, tu vai là e struppialo… se non paghi (in riferimento alla vittima delle estorsioni) ti siedono sulla sedia a rotelle e ne esci con il cucchiaino”.