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lunedì, Giugno 17, 2024
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La scissione della scissione e la nascita del cartello ‘5 Famiglie di Secondigliano’, l’omicidio Faiello cambiò la storia della camorra

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C’è un prima e un dopo nella storia della camorra a Nord di Napoli. L’omicidio di Antonello Faiello, perpetrato il 14.4.2011, è senza dubbio l’episodio di svolta degli assetti criminali di Scampia e di Secondigliano ed a cascata di tutta l’area di Napoli nord. Quel delitto provocò il discatto della Vanella Grassi dagli Amato Pagano. Timorosa della reazione dei Di Lauro dopo l’omicidio di un loro affiliato di spessore come Faiello, la Vanella Grassi chiese la protezione agli Scissionisti, compagine in quel momento ancora in controllo di Scampia, incassando un netto rifiuto.

In questo modo gli Amato-Pagano provocano il risentimento della Vanella che a sua volta coagula lo scontento delle altre famiglie di Secondigliano contro il clan di Melito le quali colgono al volo l’occasione per rendersi indipendenti. Antonio Mennetta, quindi dal momento della propria scarcerazione nel dicembre del 201, fu il motore delle scelte del gruppo criminale della Vinella, determinandone la vera e propria mutazione genetica: da congrega a base essenzialmente familiare, il cui organigramma era legato alle ramificate parentele della famiglia Petriccione ed il cui territorio coincideva con il quartiere omonimo, la Vanella appunto, un intrico di viuzze di Secondigliano, gruppo per anni satellite dei Di Lauro prima e degli Scissionisti poi, si trasforma improvvisamente in un sodalizio criminale che, nell’arco di soli due anni, diviene il più vasto dell’area nord di Napoli, che vanta la conquista di quasi tutta Scampia e Secondigliano ed il controllo delle piazze di spaccio che ivi insistono e dei relativi proventi illeciti.

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L’espansione della Vanella Grassi

Le ragioni di questa espansione si devono ricercare senza dubbio in un indebolimento delle vecchie famiglie. Il clan di Melito, non avendo inteso garantire e fornire copertura alla Vinella a seguito delle stesso omicidio Faiello, ha perduto il privilegio di coordinare le turbolente famiglie di Napoli Nord, attirava contro di sé il malcontento che nutrivano gli altri sodalizi criminali di Napoli nord per la distribuzione dei guadagni della droga. In questo modo può dirsi che l’aprile del 2011 segna la svolta epocale nel contesto camorristico dei clan dei quartieri della periferia nord di Napoli, allorché le cinque famiglie di Secondigliano, trovavano il pretesto e la forza per emanciparsi dal clan Amato-Pagano, sino ad allora egemone. Come detto, gli Abete-Abbinante ma, soprattutto la Vanella  riescono a coagulare intorno a sé un blocco di gruppi camorristici (le c.d. cinque famiglie di Secondigliano) scontenti della egemonia degli Scissionisti, egemonia cui non corrispondeva la capacità di esprimere una reale leadership criminale e, dunque, una sostanziale delegittimazione sullo scenario camorristico.

La genesi delle cinque famiglie di Secondigliano

Questa nuova formazione era da subito in grado di affermare la propria potenza militare nei confronti degli Amato-Pagano, cacciandoli dalle aree di Scampia e Secondigliano e riducendoli prima a  Melito e Mugnano ed infine a controllo delle sole piazze di spaccio di Melito (la 219 e la Coscia Borrelli). L’affermarsi del nuovo blocco costituito dalle cinque famiglie, costringeva infatti gli Scissionisti, sino a quel momento egemoni, a ritirarsi nei Comuni a nord di Napoli, lasciando il controllo di tutta Scampia e di Secondigliano al nuovo cartello a cui aderivano le cinque famiglie Abete-Abbbinante (che ricomprendono da sempre i NOTTURNO e gli APREA), i Marino, la Vanella, i Leonardi.

In questo rinnovato scenario, è appunto la Vanella ad emergere come protagonista, grazie soprattutto al camaleontico approccio alle alleanze criminali – nel senso di capacità di ripensare e riconfigurare le possibile alleanze, con pregnanza squisitamente tattica, frutto cioè dell’interesse del momento – dei suoi due capi, Antonio Mennetta (fautore da sempre dei DI LAURO) e Rosario Guarino. Questo protagonismo disegnerà rapidamente un conflitto tra la Vanella e gli Abete-Notturno

Riguaro alla scissione dell’aprile del 2011, ad essa non segue una faida tra i clan di Scampia e Secondigliano e quelli dell’area nord gli Amato-Pagano, che subiscono la cacciata da Scampia ed addirittura da parte di Melito, da Mugnano, da Arzano e da Casavatore, per la semplice ragione che, in quel momento guidati da Mariano Riccio, sono penalizzati da un’intrinseca debolezza della propria leadership, e subiscono la perdita del predominio senza potersi opporre sul piano militare. Per questi motivi verrà quindi definita ‘scissione a freddo’. La faida scoppierà invece nel 2012, per la frantumazione delle Cinque Famiglie di Secondigliano, e vedrà la sanguinosa contrapposizione di Vanella-Marino e Leonardi da un lato, agli Abete-Abbinante-Notturno-Aprea dall’altro.  In questa guerra gli Scissionisti tenteranno di recuperare il terreno perduto nel 2011, alleandosi con la Vanella ed assecondando il disegno dei capi della Vanella di divenire i signori incontrastati di Scampia e di Secondigliano.

«Volavano proiettili dappertutto», il racconto dell’omicidio che cambiò la mala di Secondigliano

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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