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mercoledì, Maggio 1, 2024
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La svolta finanziaria del clan Di Lauro grazie a ‘Enzo F2’, da camorrista vecchio stampo a imprenditore

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C’è stata una evoluzione antropologica e professionale nella gestione delle casse del clan Di Lauro. Per anni il padrino Paolo si è affidato ai cosiddetti ragionieri, uomini capaci di contare i soldi del narcotraffico anche solo pesandoli come svelò il pentito Maurizio Prestieri

Invece oggi Vincenzo, secondo figlio di Ciruzzo ‘o Milionario, si sarebbe affidato ai consulenti finanziari per curare la gestione dei conti correnti e delle società del clan. In questa ricostruzione investigativa la Procura ha accusato Mario Castelli e Pietro Granata, detto Paolo, di concorso esterno in associazione mafiosa.

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I CONSULENTI DALLA VANELLA AI MILIONARI

I due cognati erano i titolari della Futuro srl, una vera e propria agenzia di servizi finanziari che Gennaro Nocera, inizialmente vicino alla Vanella Grassi, ha fatto conoscere ai Milionari. E proprio nello studio di via Nazionale venivano pianificate le strategia alla presenza del boss F2 (figlio 2 di Paolo Di Lauro n.d.r) così come emerge dalle intercettazioni. Per gli inquirenti la Futuro Srl è diventata la cabina di regia delle attività economiche della camorra, inoltre, nei suoi uffici si sono riuniti gli esponenti criminali di vertice .

Inoltre Castelli e Granata forniscono un contributo essenziale ai due clan nella gestione dei rapporti bancari e nel fornire importanti consulenze per le imprese. Dunque i due professionisti finanziari si sono trovati a gestire i rapporti bancari e alcune attività commerciali della famiglia Di Lauro.

INCONTRI INTERCETTATI NELLO STUDIO DELLA FUTURO 

I cognati hanno avuto la fiducia di Gennaro Nocera e della cosca dei Milionari tanto da organizzare incontri direttamente nel loro quartier generale. Infatti nel febbraio del 2019 Castelli, Vincenzo Di Lauro e Angelo Milone avrebbero definito la cosiddetta frode carosello sull’Iva, vera nuova frontiera delle organizzazioni criminali dell’area nord di Napoli, proprio nello studio situato in via Nazionale.

Questa riunione risulta particolarmente importante perché, oltre ad evidenziare
l’organizzazione degli illeciti tra i presenti – nello specifico quella che viene definita “frode
carosello IVA” (DI LAURO Vincenzo: “quel bastardo doveva venire a portarmi certi soldi e nemmeno è venuto … “; MILONE Angelo: “allora, mi senti a me? Se noi possiamo fare sempre quell’inciucio che vi dico io, che ci andiamo a risparmiare quel 22% di IVA secondo me è preferibile … “; CASTELLI Mario: “ma io sono d’accordo con te, mettili con Sebastiano (il nome è pronunciato a bassa voce), mi prendo il 22% di IVA, lo risparmiamo, io glielo accuso … io glielo accuso … capiscimi a me … “; DI LAURO Vincenzo: “Angiolè (MILONE Angelo) mi vuoi fare questa imbasciata, scusate un attimo”)mette in luce la consapevolezza dei presenti circa l’attività criminale dei Di Lauro, e dunque lo stabile inserimento anche di Milone all’interno dell’organizzazione di Miezz’ all’Arco.  

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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