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«Io sono Umberto Luongo», il profilo del ras che aveva messo nel mirino Portici e San Giorgio a Cremano

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Umberto Luongo da San Giorgio a Cremano era l’uomo cui era stata demandata la gestione militare dei Mazzarella-D’Amico. E’ questo quanto si evince dal decreto di fermo per l’omicidio Mignano (avvenuto lo scorso 9 aprile davanti la scuola Vittorino da Feltre del rione Villa) e nell’ordinanza che questa notte ha raggiunto 34 persone dei Luongo-D’Amico indicati appunto come costola dei Mazzarella. Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, usura, estorsione, lesioni personali, detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente, danneggiamento aggravato, minaccia ed atti persecutori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illecita e cessione di sostanza stupefacente.

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Già nel dispositivo di aprile Luongo in particolare veniva indicato, particolare poi confermato anche dalle intercettazioni, come uno dei più spietati e determinati nell’annientare gli storici nemici dei Rinaldi che condividono proprio con i D’Amico il controllo di una parte del rione Villa (via Sorrento e via Ravello su tutte). Luongo che, secondo indiscrezioni, sarebbe il ‘regista’ delle numerose stese avvenute contro gli uomini di ‘My way’ avrebbe ordinato l’omicidio di Luigi Mignano insieme a D’Amico. La determinazione dei due ras è evidente dal tono di alcune intercettazioni; in una in particolare Luongo ribadisce la volontà di “portare le bombe nel vicariello” (via Nuova Villa bunker del clan) ribadendo il suo ruolo:«Io sono Luongo, la guerra si continua».

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