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venerdì, Aprile 26, 2024
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Marano e Villaricca. “Così i clan hanno controllato gli affari pubblici”, la relazione della Dia

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Due comuni vicini, con un destino comune: la forte ingerenza della criminalità organizzata che ha portato allo scioglimento delle Amministrazioni per infiltrazioni della camorra. La relazione della Dia ha ricostruito in questo modo gli equilibri criminali a Marano e Villaricca.

La situazione a Villaricca

“Il comune di Villaricca vede la atavica presenza del clan FERRARA-CACCIAPUOTI il cui capoclan risulta attualmente libero e che nel corso degli anni hanno cementato rapporti ancora in essere con i clan Nuvoletta e Polverino ma anche con il clan Mallardo. Al riguardo il 12 maggio 2021 è stato eseguito un provvedimento di custodia cautelare a carico di due donne imparentate con un affiliato del sodalizio.

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L’ipotesi di infiltrazioni della camorra nella gestione del Comune di Villaricca ha portato il Prefetto di Napoli a nominare il 28 dicembre 2020 una commissione d’accesso agli atti il cui termine è stato prorogato il 28 marzo 2021 per successivi tre mesi e le cui risultanze hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale85 per la durata di 18 mesi con la nomina di una Commissione prefettizia insediata il 9 agosto 2021″. 

La situazione a Marano

“Sempre in tema di provvedimenti amministrativi il 17 giugno 2021 è stato deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Comune di Marano di Napoli86 per infiltrazioni della criminalità organizzata, storicamente rappresentata nel territorio di Marano dai clan POLVERINO, NUVOLETTA e ORLANDO. Essi negli anni hanno condiviso la gestione delle attività illecite manifestando un prioritario interesse per il settore degli appalti pubblici, delle costruzioni e del riciclaggio del danaro oltre che per il traffico di stupefacenti.

Le predette consorterie disporrebbero di una struttura tale da controllare la gestione delle attività illecite ed il riciclaggio dei conseguenti proventi anche fuori regione attraverso una ramificata attività imprenditoriale riconducibile all’organizzazione criminale. Ulteriore conferma della tendenza al reinvestimento dei capitali illeciti in imprese apparentemente legali potrebbe provenire dai numerosi provvedimenti interdittivi antimafia emessi dalla Prefettura di Napoli nei confronti di società operanti sul territorio di Marano di Napoli riferibili ai clan POLVERINO e ORLANDO. Sul versante del reimpiego di capitali illeciti per conto del clan POLVERINO il 14 aprile 2021 è stata eseguita dai carabinieri una ordinanza di custodia cautelare con contestuale sequestro a carico di 2 esponenti di spicco dell’ala imprenditoriale del clan con specializzazione nel settore dell’edilizia.

Le indagini hanno portato al sequestro preventivo di un cantiere edile relativo a un esteso complesso immobiliare privo di autorizzazione sismica e difforme al progetto presentato, del valore di circa 3 milioni di euro. Il clan POLVERINO dopo l’arresto di un elemento apicale avvenuto nel corso del 2020 sarebbe in fase di riassetto in quanto disporrebbe di una consistenza economica tale da consentirgli di riorganizzare la propria holding finanziario-criminale. Per quanto attiene al clan ORLANDO (soprannominato dei Carrisi) esso sarebbe per lo più dedito al traffico di sostanze stupefacenti ed al reimpiego dei capitali illecitamente accumulati.

Il 13 maggio 2021 i Carabinieri nell’ambito di un’indagine coordinata dalla DDA di Napoli hanno arrestato 5 persone88 che controllavano lo spaccio di sostanze stupefacenti a Marano e Calvizzano. Sul fronte del riciclaggio di segnala che il 22 giugno 2021 nell’ambito dell’operazione “Olympia” la Guardia di finanza ha eseguito una misura cautelare nei confronti di altri 7 soggetti intranei alla consorteria e deputati alle attività di riciclaggio, reimpiego e trasferimento fraudolento di beni e valori per suo conto89. L’esame della documentazione acquisita nel quadro delle indagini unita ad accertamenti bancari e patrimoniali ha consentito di ricostruire molteplici e sistematiche operazioni di acquisto di beni mobili e immobili anche mediante la turbata libertà degli incanti, nonché di attività commerciali attraverso il riciclaggio e reimpiego dei proventi dei reati commessi e mediante intestazione a compiacenti prestanome”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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