Home Attualità e Società Mare Fuori, l’avvocatessa napoletana spiega su TikTok gli “errori giuridici” della serie...

Mare Fuori, l’avvocatessa napoletana spiega su TikTok gli “errori giuridici” della serie tv

Mare Fuori
PUBBLICITÀ

Francesca Florio, avvocato e divulgatrice, spiega sui social tutti gli errori giuridici della serie tv Mare Fuori. L’avvocatessa napoletana è una delle principali divulgatrici social sui temi legali.

PUBBLICITÀ

Le “critiche legali” a ‘Mare Fuori

L’amatissima serie tutta napoletana ‘Mare Fuori’ racconta le vicende di un gruppo di ragazzi reclusi in un’istituto minorile. Chi per sfortuna, chi per “eredità familiare” i destini dei giovanissimi protagonisti della serie che lancerà la sua quarta stagione domani, 1 febbraio, si incrociano. E’ proprio la famosissima ‘Mare Fuori’ la protagonista degli ultimi contenuti della Florio. Quest’ultima analizza scene e trama spiegando gli eventuali errori giuridici.

I prodotti di fiction godono di quella che viene definita ‘sospensione dell’incredulità’; “silenzioso” patto tra spettatore e prodotto che prevede l’accettazione di ciò che non si riuscirebbe a fare nel ‘mondo reale’. Francesca Florio quindi ha solo evidenziato gli errori legali che dal suo punto di vista sono inaccettabili.

I casi di Carmine, Filippo e Silvia

Come per esempio parlando del personaggio di ‘Mare Fuori’ Carmine, spiega: “È assurdo che si trovi in custodia cautelare perché è incensurato ed ha agito per legittima difesa, con un testimone, Nina. Lui ha agito in ‘soccorso di difesa’ e uno dei presupposti di applicabilità delle misure cautelari in carcere è la ‘punibilità in concreto’. Se c’è causa di giustificazione la custodia cautelare non può essere applicata“.

Analizza poi il caso del ‘chiattillo‘, il personaggio di Filippo: “Finisce in Ipm ed è inspiegabile perché la sua vicenda appare chiaramente un incidente. È vero che gli amici lo incastrano ma al massimo trattasi di omicidio colposo. E per applicare una misura di custodia cautelare per un minore  il reato dev’essere punibile con almeno 9 anni di reclusione, mentre in questo caso sarebbero 5. Ma mettiamo il caso fosse omicidio volontario: oltre ai gravi indizi di colpevolezza per applicare la misura cautelare occorrerebbe o il pericolo di inquinamento delle prove o il rischio di reiterazione del reato o il pericolo di fuga. Cose che non ci sono,, perché viene descritto come un ragazzo perbene“.

Analizza infine il caso di Silvia Scacco: “È condannata per trasporto di sostanze stupefacenti in concorso con ignoti. Ma la durata della pena di Silvia è incredibile. Ci fanno vedere che lei riconosce Naditza che entra, dunque era già in Istituto da prima. E non è possibile una pena così lunga e soprattutto senza nemmeno un permesso. Assurdità poi è la sua liberazione così, di botto“.

I video dell’avvocatessa su ‘Mare Fuori’ hanno ovviamente attirato l’attenzione di altri avvocati, studenti e cultori della materia. Spiega Florio: “Lo scopo non è certo criticare la serie tv, ma sfruttare la sua popolarità per insegnare qualcosa. Credo molto nell’apprendimento attraverso l’intrattenimento. Se poi si riesce a trovare un pretesto con un prodotto così tanto popolare per diffondere delle pillole di diritto, beh, tanto di guadagnato“.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version