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venerdì, Marzo 29, 2024
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Meccanico ucciso, anche Schisa punta il dito contro Ciro Contini:«Io e Minichini ne favorimmo la latitanza»

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A sentir lui erano come fratelli. Protagonisti di una stagione di sangue che non ha risparmiato innocenti, come Luigi Galletta, meccanico ucciso in via Carbonara perchè ‘colpevole’ di essere il cugino di uno affiliato al clan rivale. Tommaso Schisa, pentito di Ponticelli, ha parlato a lungo con i magistrati dei suoi rapporti con Ciro Contini che, secondo il gip del Tribunale di Napoli Giovanna Cervo, organizzò il delitto del giovane meccanico. Per quell’episodio è stato già condannato l’esecutore materiale Antonio Napoletano, minorenne all’epoca del fatto. Il giovane boss reagì così all’omicidio dell’affiliato Salvatore D’Alpino, avvenuto qualche giorno prima in piazza Mancini. Ciro Contini, che durante l’interrogatorio ha fatto scena muta dinnanzi al gip, è difeso dagli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovanni Abet.

Le dichiarazioni di Tommaso Schisa su Ciro Contini

In uno dei verbali rilasciati nel momento di passare dalla parte dello Stato Schisa ha raccontato dei suoi rapporti con Contini tirando in mezzo un altro giovane rampollo della mala di Napoli est, Michele Minichini ‘a tigre:«La mia famiglia ha favorito la latitanza di Ciro Contini nell’anno 2016. Io l’ho ospitato a Marigliano nell’abitazione di mio suocero sita di fronte alla mia, nella palazzina numero otto. Mia madre De Stefano Luisa l’ha ospitato anche nel rione De Gasperi preso l’abitazione non occupata di mia zia che si trova in Germania. Il Contini è stato anche durante la sua latitanza ospitato da Michele Minichini presso l’abitazione della madre a Barra. Come ho già detto, durante le nostre conversazioni, ci riferivamo a Ciro Contini con l’appellativo di “Alessandro” e/o “cugino”. Mio cognato Vincenzo Improta faceva anche compagnia a Contini Ciro Ciro durante la sua latitanza, motivo per cui Contini gli ha regalato un tatuaggio che mio cognato porta sul braccio, che consiste nella riproduzione del numero 17. Voglio precisare che il numero 17 sta a rappresentare l’affiliazione al clan Sibillo; infatti la lettera S è la diciassettesima dell’alfabeto. Il Contini Ciro aveva buoni rapporti in particolare con Minichini Michele. Il Minichini mi presentò il Contini presso l’abitazione di mia madre De Stefano Luisa. Il Contini riceveva appoggio da noi per la sua latitanza o presso la detta abitazione di mia madre, che si trova a Ponticelli al rione De Gasperi, oppure presso la mia abitazione a Marigliano a via Pontecitra, oppure a casa dello stesso Minichini Michele a Barra».

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