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“Napoli non è solo pizza e mandolino, siamo una città europea”, le prime parole di Manfredi da sindaco

La festa del neo sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
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Ingegnere e professore universitario, rettore dell’Università di Napoli fino al 2020, politico ed ex ministro. Gaetano Manfredi, 57 anni, è il nuovo sindaco di Napoli che ha messo d’accordo centrosinistra e Movimento 5 Stelle

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Dal rettorato alla Federico II al ministero dell’Università e ricerca, fino alla candidatura a Palazzo San Giacomo. Con il Patto per Napoli è riuscito a mettere d’accordo Pd e M5s, con un’ampia coalizione che si è rivelata vincente. Ecco chi è il nuovo cittadino del capoluogo campano.

Il profilo di Gaetano Manfredi

Nato a Ottaviano, in provincia di Napoli, il 4 gennaio del 1964, Gaetano Manfredi era candidato sindaco alle comunali per una coalizione di centrosinistra allargata al Movimento 5 Stelle formata in tutto da 13 liste. Ingegnere, docente e ricercatore, Manfredi è stato rettore della Federico II di Napoli dal 2014 al 2020. Tra il 2015 e il 2020 è stato presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle Università Italiane. Nel Governo Conte Due ha ricoperto la carica di Ministro dell’Università. È stato proprio l’ex premier insieme al Partito Democratico e al rinnovato Movimento 5 Stelle a chiedere a Gaetano Manfredi di scendere in campo alle amministrative, fungendo tra i garanti del cosiddetto Patto per Napoli pacchetto di misure economiche per aiutare a risanare i conti di Palazzo San Giacomo.

Il primo discorso

Le prime parole dell’ormai sindaco eletto della città di Napoli Gaetano Manfredi riguardano la reputazione della città e la sua percezione nel mondo: “Noi non siamo solo pizza e mandolino ma siano città di grande competenza e professionalità, non siamo secondi a nessuno nel mondo”. “Voglio ringraziare i napoletani per la fiducia che ci hanno accordato. Questa è la città con la vittoria più schiacciante”.

Sono i volti dell’amplissima coalizione di centro-sinistra che ha stracciato gli avversari con il 63 per cento. Un’ampiezza che, giura l’ex rettore della Federico II, non sarà un problema: “Io lo chiamo pluralismo e queste forze si sono unite in nome di un programma”. Le priorità, afferma Manfredi, sono chiare: “Innanzitutto, devo riaprire il Comune perché adesso non c’è neanche chi risponde al telefono. Questa è una città che ha bisogno di ordine, poi di accelerare i cantieri e di migliorare i servizi come i trasporti. Non tutto potrà essere fatto dall’oggi al domani, ma lavoreremo da subito. La giunta sarà composta da persone di alto profilo e conterrà anche nomi che vengono da fuori città”. 

“Questa sarà una città capace di dialogare con le istituzioni. Non sarà più la città inaffidabile, che vuole fare la rivoluzione. Napoli non è solo pizza e mandolino, è un luogo che ha contribuito allo sviluppo dell’Italia e dell’Europa”. 

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