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venerdì, Aprile 26, 2024
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Obbligo di fonti rinnovabili negli edifici nuovi o ristrutturati: gli effetti sul fotovoltaico

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Il 2018 parte all’insegna del risparmio energetico e dell’ecologia ma soprattutto delle fonti energetiche pulite.
Grazie al Decreto Rinnovabili, infatti, scatta l’obbligo di utilizzare fonti rinnovabili per soddisfare almeno il 50% del fabbisogno energetico degli edifici nuovi o di quelli ristrutturati.
Si tratta di un provvedimento volto a completare le disposizioni del precedente decreto rinnovabili: il D.Lgs 28/2011.

Breve parentesi, con il termine fonti rinnovabili si intende l’energia proveniente da fonti non fossili, vale a dire:

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  • energia eolica;
  • energia solare;
  • energia aerotermica;
  • energia idrotermica e oceanica;
  • energia idraulica;
  • energia da biomassa;
  • energia da biogas;

Fonti alternative che stanno prendendo piede cavalcando l’onda della Green Economy, contribuendo a dare il via ad un processo di decarbonizzazione, favorendo il passaggio alle energie pulite con minore impatto negativo sull’ambiente.

Tornando al decreto, gli impianti produzione di energia termica degli edifici costruiti “ex novo” o ristrutturati a partire dal 1° gennaio 2018, devono obbligatoriamente essere progettati e realizzati in modo da poter essere alimentati da impianti che sfruttano una delle tipologie di energia sopra elencate.

Il Decreto stabilisce nello specifico le seguenti quote di copertura da fonti rinnovabili:

  • 50% per abitazioni private;
  • 55% per edifici pubblici;
  • 25% per abitazione situate nei centri storici;
  • 27,5% per gli edifici pubblici situati nei centri storici;

Gli effetti del Decreto nel settore dell’edilizia

Come era immaginabile, il Decreto Rinnovabili non influirà soltanto sul risparmio energetico e sull’impatto ambientale, ma anche sul settore edile.

Cresce infatti la richiesta di installazioni di impianti “clean”, in particolare di impianti solari fotovoltaici, grazie anche alle agevolazioni fiscali previste dell’Ecobonus.

Tuttavia, per rispettare e mettere in atto tutte le nuove direttive, serve un personale specializzato che in fase di progettazione o di ristrutturazione sappia fare una stima verosimile dei consumi e intercettare le esigenze energetiche dell’edificio e progettare un impianto adeguato.

In parallelo cresce dunque anche il numero di professionisti che scelgono di espandere le loro conoscenze teoriche e le loro competenze pratiche scegliendo di specializzarsi nel settore del fotovoltaico, nelle energie rinnovabili e in tutte le altre discipline direttamente o indirettamente correlate.

Da un’indagine di mercato effettuata dall’azienda Pedago, un ente che si occupa di formazione professionale, emergono dati che testimoniano un aumento di iscrizione ai corsi professionalizzanti in progettazione di impianti fotovoltaici, con specifiche richieste da parte di periti, ingegneri e architetti aspiranti progettisti, ma anche di operai e tecnici aspiranti installatori.

Chiari segni di ripresa economica ed ecologica che lasciano pensare che anche l’Italia ben presto sarà in prima linea per la lotta alle energie fossili, come la maggior parte dei paesi europei.

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