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giovedì, Aprile 18, 2024
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Prof aggredita a scuola da una mamma di un alunna:«Picchiata per averle dato un voto basso»

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Urla, schiaffi e insulti. È scoppiato il caos in una scuola di Castellammare di Stabia nei giorni scorsi dove una mamma ha aggredito una delle insegnanti della figlia. La docente, Lucia Celotto, era “colpevole” di avere dato un voto troppo basso all’alunna. Secondo la prima ricostruzione la donna ha fatto irruzione nella succursale del liceo artistico Plinio Seniore e si è avventata sulla professoressa di lingua inglese della figlia. Un confronto che di civile ha avuto ben poco. La docente è stata afferrata per i capelli, insultata e presa a schiaffi. «Ho visto questa figura venire verso di me e insultarmi pesantemente davanti agli alunni – ha raccontato la professoressa – poi mi ha colpito alla testa, al braccio e alla spalla sinistra. Sono stata colta di sorpresa, generalmente in istituto non entra mai nessuno. Dopo l’aggressione mi sono diretta da sola in ospedale per essere medicata. Denuncerò non solo il mio aggressore ma anche la scuola per omissione di soccorso e perché hanno consentito che la violenza entrasse in classe». Come ricostruito da Open dopo l’aggressione, Celotto è andata da sola in ospedale e ha riferito di non aver ricevuto alcuna solidarietà da parte della direzione. «Nessuna telefonata da parte del dirigente o dei suoi collaboratori, il clima che viviamo anche noi insegnanti in questa scuola è di malessere, non ci sentiamo tutelati». Per questi motivi, ha deciso che denuncerà la donna che l’ha aggredita, ma anche la scuola per omissione di soccorso «e perché hanno consentito che la violenza entrasse in classe».

Ad assistere alla scena, oltre agli studenti, c’era anche il bidello che però non ha pensato di aiutare la docente. La signora che ha preso per i capelli Celotta avrebbe aggredito anche altri insegnanti in passato. La preside del liceo, Fortunella Santaniello, ha replicato alla docente – con un’intervista al Corriere della Sera – sottolineando che più volte ha tentato di sentire la collega per esprimerle vicinanza, ma senza riuscirci. E ha assicurato che l’istituto denuncerà quanto successo «perché è una storia orribile e queste manifestazioni di violenza in una scuola non dovrebbero mai esserci»

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