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sabato, Aprile 27, 2024
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Il rave party diventa reato, si rischia fino a 6 anni di carcere

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Organizzare rave party ora è reato. E’ questa la decisione presa dal primo Consiglio dei Ministri operativo sui raduni illegali. Ciò proprio nel giorno dello sgombero del party di Modena, avvenuto senza scontri e prima del clou in programma la notte di Halloween. Il reato è il 434-bis, punibile con pene fino a sei anni di reclusione.

RAVE PARTY, LA MOSSA DEL NUOVO GOVERNO

Già la precedente ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, si era mossa per mettere l’Italia di pari passo con gli altri paesi europei circa l’organizzazione dei rave party abusivi. Ora, spinto anche dalle lamentele per quello di Modena, c’è stata un’accelerazione del nuovo Governo. La misura è arrivata così subito sul tavolo del Consiglio dei Ministri presieduto da Giorgia Meloni. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ringraziato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ex magistrato ed il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per il contributo alla stesura del provvedimento. Il 434-bis istituisce dunque una nuova fattispecie di reato: “Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

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IN COSA CONSISTE LA PENA

Chiunque organizza o promuove un party abusivo – che sia composto dalle cinquanta unità a salire – sarà punito con la reclusione da tre a sei anni e con una multa da 1.000 a 10.000 euro. La pena fino a sei anni consente di disporre le intercettazioni per prevenire i rave, che vengono quasi sempre organizzati con un passaparola nelle chat e sui social in maniera anonima. È sempre ordinata la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”.

Nel testo viene poi apportata una modifica al Codice antimafia, disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati dell’ “invasione per raduni pericolosi”.

LE PAROLE DEL MINISTRO DELL’INTERNO

Niente dolcetto, dunque, piuttosto un pesante scherzetto agli amanti delle maratone danzanti di massa in terreni incustoditi e capannoni in disuso. Che spesso finiscono per sfociare in problemi di natura chimica e ambientale.

“Confidiamo nell’effetto deterrenza della sanzione accessoria della confisca obbligatoria dei mezzi che sono usati per organizzare questi eventi”. Questo ha spiegato in conferenza stampa il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi -. C’è infatti ora il rischio di vedersi sottrarre camion, furgoni e costosi sound system”.

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