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giovedì, Aprile 25, 2024
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[Video]. La messa in mare a petto nudo costa cara al parroco, indaga la Procura

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Una messa celebrata in mare aperto può dare inizio a un’indagine. È quanto successo a Crotone a Don Mattia Bernasconi, prete della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano, che domenica 24 luglio, al termine di un campo di volontariato dell’associazione Libera, ha celebrato una messa in mare e si è ritrovato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Crotone. Nel fascicolo aperto dagli inquirenti sulla celebrazione, avvenuta in località Alfieri a bordo di un materassino gonfiabile, il parroco figura indagato per offesa a confessione religiosa. Secondo quanto appreso dagli ambienti giudiziari, la decisione del procuratore Giuseppe Capoccia sarebbe scaturita dall’esame di articoli e foto della messa apparsi soprattutto sui social, che avrebbero arrecato offesa alla religione cattolica.

Una messa celebrata in mare

Domenica scorsa sulla costa calabrese in mezzo al mar Ionio, un sacerdote col suo gruppo di giovani ha deciso di celebrare la sua liturgia in mare. Un avvenimento alquanto strano e particolare che ha portato molti bagnanti ad avvicinarsi spinti dalla curiosità di questa insolita scelta. Tanto che in molti hanno registrato il momento, che postato sui social al fatto il giro del web.

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Ma cosa ha portato a questa scelta? Don Mattia Bernasconi, 36 anni, è il sacerdote che ha celebrato questa “curiosa” messa. Viceparroco della pastorale per i giovani della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, con i suoi ragazzi si era recato nel crotonese per partecipare a un campo per la legalità di Libera.

La scelta iniziale

Il sacerdote per concludere la bellissima esperienza vissuta con i ragazzi avrebbe voluto celebrare la messa in un posto suggestivo, magari immerso nella natura, infatti inizialmente l’idea di don Mattia era quella di celebrare la messa presso una pineta che ospitava anche un campeggio.

In quella giornata, però, il luogo era già occupato. Allora complice anche il torrido caldo di quel giorno, don Mattia ha avuto l’idea di celebrare la messa sulla spiaggia. Ed una famiglia, che l’aveva sentito discutere di questa scelta con i ragazzi, ha gentilmente prestato un materassino gonfiabile usato poi come altare. Il sacerdote, allora, col suo gruppo di giovani si è recato presso la spiaggia e in costume da bagno, don Mattia compreso, hanno celebrato così la messa.

Le parole di don Mattia

Questa, in realtà, è stata una scelta fatta anche per omaggiare il bellissimo luogo che li ha ospitati: “Era la prima volta – ha sottolineato il parroco – che facevamo un campo di Libera e venivamo in Calabria. Abbiamo fatto una esperienza forte scoprendo tanta bellezza, più di quella che immaginavamo. Non solo nella natura, ma soprattutto nelle persone, nel coraggio di dire no alla ‘ndrangheta, nel desiderio di avere una terra più giusta e libera e di restare qui per migliorare la Calabria come fanno Tiberio Bentivoglio, Giovanni e Francesca Gabriele (i genitori di Dodò, il bambino ucciso su un campo di calcetto) o Anna Dattoli (la mamma di Gabriele De Tursi scomparso nel nulla a Strongoli)”.

In seguito don Mattia spiega del perché è stata scelta la spiaggia per celebrare la liturgia: “Come luogo per la funzione avevamo scelto la pineta di un campeggio ma era occupata. Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito parlare e ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. E’ stato bellissimo anche se ci siamo scottati”.

Il sacerdote ha commentato, infine, le letture domenicali del rito ambrosiano sempre onorando la Calabria e il mare in cui stavano celebrando: “L’acqua del mare che prima era agitata ed ora è così limpida – ha detto, – è come la nostra esperienza che, attraverso il lavoro con Libera e l’incontro con le persone ci ha permesso di vedere le cose più chiare. La riflessione è su quello che vogliamo fare ora che torniamo a casa: impegnarci di più per legalità e rispetto o lasciare le cose come sono?”.

Non mancano le polemiche

Ma le polemiche per questa sua scelta non sono mancate ,in molti infatti hanno accusato don Mattia puntando chi il dito contro il luogo, chi contro cosa era utilizzato come altare e chi contro l’abbigliamento inopportuno.

L’intervento della curia di Crotone per messa di don Mattia

Tanto che il video arrivato alla curia di Crotone ha portato quest’ultima ha prender una posizione. Così la curia interviene : “Questi giovani hanno arricchito con la loro presenza la nostra terra e hanno vissuto un momento di crescita che inciderà anche nei luoghi della loro vita quotidiana. Prendendo spunto da questo episodio, però, è necessario ricordare che la celebrazione eucaristica e, in generale, la celebrazione dei sacramenti possiede un suo linguaggio particolare, fatto di gesti e simboli che, da parte dei cristiani e particolarmente dei ministri ordinati, è giusto rispettare e valorizzare, senza rinunciarvi con troppa superficialità.”

Continua poi ancora con: “In alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, nei luoghi di vacanza è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna sempre, però, prendere contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova, per consigliarsi sul modo più opportuno di realizzare una celebrazione eucaristica di questo genere. Soprattutto è necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche”.

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