Sono scattate le denunce, con accuse che vanno dalla violenza all’impedimento del regolare svolgimento di riunioni elettorali, per diciotto persone coinvolte a vario titolo negli incidenti che scoppiarono in piazzale Europa, a Quarto, nel pomeriggio del Primo Maggio quando era previsto un meeting della Destra. Nell’aula consiliare, concessa dal Comune per la manifestazione, era in programma l’incontro elettorale del leader nazionale della Destra, Francesco Storace, e per i Carc, comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, fu l’occasione buona per manifestare il dissenso alle politiche della destra, nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori. La tensione salì nel giro di pochi minuti, con gli agenti nel mezzo in assetto antisommossa per evitare il peggio. Secondo la ricostruzione degli agenti della Digos, diretti dal vicequestore Antonio Sbordone, quel pomeriggio un gruppo composto da una cinquantina di persone, per lo più giovani legati ai centri sociali, tentarono di impedire che l’iniziativa politica, alla quale era previsto l’intervento del segretario nazionale della Destra Francesco Storace, avesse luogo. Ci furono momenti di grande tensione, sotto lo sguardo delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa: gli organizzatori del dibattito cercarono di entrare nell’aula consiliare, ma i Carc si opposero. Volarono parole grosse e spintoni e dopo la carica di alleggerimento dei poliziotti, partì una vera e propria guerriglia, nel pieno centro storico di Quarto. I manifestanti lanciarono pietre, travi di legno e bottiglie di vetro e di plastica contro gli agenti. Due carabinieri furono feriti al volto durante la sassaiola, mentre una bomba carta fu lanciata contro i poliziotti. Le scene furono riprese dalle telecamere in uso agli agenti della polizia scientifica e dopo l’analisi dei filmati, gli agenti hanno denunciato 18 manifestanti, riconoscibili nei fotogrammi che li avrebbero immortalati mentre brandivano bastoni di legno e cocci di bottiglia. Le accuse mosse contro di loro sono violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, ma anche il reato previsto dall’articolo 99 del testo unico in materia di leggi elettorali, che punisce chi turba o impedisce lo svolgimento di riunioni elettorali. Secondo la Digos, l’azione dei giovani manifestanti dell’estrema sinistra mirava proprio ad impedire che il leader nazionale della Destra, Francesco Storace, tenesse regolarmente il suo comizio. Storace, tra l’altro, fu costretto ad attendere in Tangenziale che terminassero gli scontri, mentre uno dei Carc venne fermato e identificato, ma poco dopo fu rilasciato.
NELLO MAZZONE
Il Mattino il 15/05/09