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domenica, Aprile 28, 2024
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Amente va a casa: «Pronto a ricandidarmi»

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Il prefetto di Napoli, Andrea De Martino ha nominato il viceprefetto Sergio De Martino commissario prefettizio al Comune di Melito di Napoli. La decisione e’ stata presa a seguito delle dimissioni presentate nella giornata di lunedì da 19 consiglieri comunali sui 30 che lo compongono. Il dottor De Martino provvederà alla gestione provvisoria del Comune di Melito. La legge prevede la sospensione e lo scioglimento di un consiglio comunale quando l’organo assembleare si riduce di oltre la metà dei consiglieri eletti. Sergio Di Martino, in servizio alla Prefettura di Napoli, ha ricoperto in passato diversi incarichi dirigenziali quali la gestione degli affari economici e sindacali, degli affari del personale, nonche’ alla Prefettura di Latina ha diretto l’area ordine e sicurezza pubblica. Il neo commissario di Melito ha inoltre svolto numerose gestioni commissariali nei comuni della provincia di Napoli e attualmente dirige l’area III ter bis – illeciti amministrativi.

I firmatari della sfiducia.
Il sindaco del Pdl, Antonio Amente va a casa, ma è pronto a ricandidarsi alle prossime amministrative. A sottoscrivere le dimissioni i consiglieri di maggioranza Giuseppe Patrizio Esposito (Fli) fresco di rientro tra gli amentiani. Subito dopo dell’ex Margherita hanno firmato Carmine Sanarico (Pdl), Corrado Corrado (Udc) e Stefano Capriello (Pdl), considerati veri e propri fedelissimi del sindaco Amente, oltre a Giuseppe Barretta (Pdl). Mentre dall’apposizione: Venanzio Carpentieri (Pd), seguito a ruota da Agostino Pentoriero (Pd), Marina Mastropasqua (Pd), Alfredo Mariani (Pd), Roberto Guarino (Pd), Carmine Ciro Marano (Pd), Gennaro Maisto (Idv), Gennaro Piscopo (Nuovo Psi) e Ciro Stefano Ciccarelli (Sa). Hanno messo fine al governo di centrodestra anche Giovanni Barretta (Udc) e Ciro Federigo (Fli) eletti nelle fila della maggioranza, ma lontani dalla politica dell’ex sindaco Amente e Giovanni Ferraro (Pdl) e Pasquale Pietroluongo (Pdl). L’ato è stato protocollato nella mattinata di ieri dal segretario generale del Comune, Girolamo Martino.

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Le motivazioni della sfiducia.

Cinque i motivi che hanno portato i consiglieri a rassegnare le dimissioni: «Immobilismo dell’amministrazione Amente, i risultati negativi nel settore della gestione del ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata, l’aumento della Tarsu di circa il 66% in due inni; sfaldamento politico-amministrativo con contestuale divisione interna alla maggioranza. Tutto ciò non poteva garantire – secondo i firmatari dell’atto di sfiducia, il prosieguo dell’attività amministrativa guidata dal sindaco Antonio Amente.

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