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Delitto dei misteri a Pomigliano

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POMIGLIANO D’ARCO. Seminudo, un tagliacarte piantato nella schiena come un pugnale, il corpo a terra a venti metri dall’auto lasciata con entrambe le portiere aperte e le chiavi nel cruscotto. Elia Manna, 41 anni, commerciante di latticini, è stato ritrovato così nella notte tra sabato e domenica nel piazzale della Fiat Auto, ingresso uno, ritrovo di omosessuali, prostitute e coppiette in cerca di intimità lontano da occhi indiscreti. Rapina? Delitto passionale? Vendetta? Lite? Misteri. È il giallo di Natale per i carabinieri che indagano sull’omicidio. Tanti elementi non quadrano, troppi tasselli sono fuori posto.
Elia Manna nella sua città era conosciuto come omosessuale. Agli inquirenti molti hanno raccontato i suoi travestimenti, la sua vita sregolata, i rapporti difficili con la famiglia per i pettegolezzi di paese. Ma tutto questo potrebbe non avere nulla a che fare con la tragica, misteriosa fine nel piazzale dell’ex Alfa Romeo, ricettacolo di fogli di giornale che servono per coprire i vetri delle auto, a due passi da cinque vecchie palazzine abbandonate.
Una zona industriale che si presta ai raid dei criminali, rapinatori soprattutto che prendono di mira chi capita. Eppure, stranamente, nulla sembra sia stato portato via dall’auto, una Chrysler, di proprietà della vittima. Il portafogli era in un vano, nulla fuori posto, ma nemmeno una banconota. Sono in tanti, però, quelli che utilizzano i portafogli soltanto per i documenti e tengono i soldi in tasca. Non solo. Un assassino in fuga non avrebbe avuto il tempo di rimettere tutto a posto. Un rapinatore difficilmente avrebbe inseguito la vittima per venti metri, magari sarebbe fuggito con la lussuosa auto ormai incustodita.
Invece, l’auto era lì, abbandonata, segnalata da una coppietta che ha notato il corpo senza vita a terra. Inoltre, sarebbe il primo caso di un rapinatore che va in giro con il tagliacarte, a meno che non si tratti di un criminale sofisticato, consapevole che con un tagliacarte si può terrorizzare la gente e che è più facile sfuggire a un controllo o difendersi in un processo. Comunque, nel caso si fosse trattato di una rapina, l’amico che era in auto con Manna avrebbe potuto o dovuto farsi avanti a segnalare l’accaduto. Invece, niente.
Armarsi di un tagliacarte potrebbe rientrare nel genere di mosse improvvisate da un amante deluso e disperato. Nell’auto non sono state trovate tracce di colluttazione, tantomeno di sangue: l’assassino ha inseguito la vittima fuori dall’auto e l’ha pugnalata alle spalle. Un fendente capace di arrivare dalla schiena al cuore nonostante non si trattasse di una lama affilata. Proprio così. Il tagliacarte ha lacerato i tessuti fino a raggiungere il petto. Solo una persona forte, robusta, può avere assestato un colpo capace di squarciare la schiena e provocare danni tanto gravi al cuore. Per questo si cerca tra le persone che la vittima frequentava. A decine sono stati già ascoltati e saranno sentiti dagli inquirenti nelle prossime ore.
Se non è stata rapina, non può essere stata occasionale l’uccisione. L’assassino aveva messo in conto di uccidere. Ma perché? Vendetta passionale? O un regolamento di conti? Ipotesi, quest’ultima, che gli inquirenti propendono a escludere perché un killer avrebbe ucciso in maniera diversa, con una pistola, non con un tagliacarte. Invece, l’assassino aveva un tagliacarte, magari preso in fretta a casa, in uno studio, in un ufficio. Questo apre uno squarcio sulla personalità dell’omicida, magari un impiegato o un professionista, disperato per un legame da scandalo, deciso a farla finita. E il mistero s’infittisce.




FRANCESCO VASTARELLA – IL MATTINO 22 DICEMBRE 2003






In balia di scippatori



Una città industriale in balia della microcriminalità. Scippi, rapine e furti in pieno centro. Duecento gli episodi di microcriminalità denunciati a Pomigliano negli ultimi trenta giorni. I delinquenti prediligono lo scippo nella zona dello shopping, l’isola pedonale in via Terracciano. Quaranta scippi in un mese, feriti alcuni dei malcapitati. Dieci giorni fa uno scippo per poco non sfociava in tragedia. Una signora che passeggiava nell’isola pedonale di via Terracciano aveva tentato di resistere a una nomade che stava cercando di strapparle la borsa: è stata accoltellata ad una gamba. Arrestata, la responsabile dell’aggressione. Trasportata in ospedale, medicata e dimessa qualche ora più tardi l’anziana. Di donne trascinate a terra che tentano di resistere agli scippatori se ne contano in città quasi una al giorno.

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Un crocevia a rischio
tra degrado e rifiuti



Un grosso cancello dove entrano i camion e una parte dei dipendenti della Fiat Auto di Pomigliano. Un maxi parcheggio alla fine di un crocevia, tra ponti e raccordi autostradali, in pieno abbandono. Qui si ritrovano la sera coppie in cerca di intimità, ma anche prostitute e omosessuali. In tanti finiscono nel mirino delle piccole bande di rapinatori e scippatori che arrivano per veloci raid. I controlli nella zona sono sporadici, le denunce decine e decine. Difficile per polizia e carabinieri operare in quest’area perché tante sono le vie di fuga.

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