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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Aereo in panne atterra nei pressi dell’Asse mediano

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CASANDRINO. Dall’alto, quel campo schiacciato tra l’Asse Mediano e le abitazioni di Casandrino doveva sembrare un rettangolo piccolissimo. Ma il colpo d’occhio di Agostino Frediani, pilota collaudatore di 55 anni di Merano, è stato eccezionale. Il motore, l’unico motore del suo Wf600 Mission della Vulcanair era in panne e lui ha saputo portarlo oltre le case, oltre la trafficatissima superstrada. Lo ha fatto atterrare nel campo ed è uscito dalla carlinga, per giunta, senza danni. Una sorta di miracolo di perizia ed esperienza.
Per raggiungere il luogo in cui ora giace l’aereo, con le eliche contorte e il muso leggermente conficcato al suolo, bisogna percorrere per un buon pezzo il campo arato. Le scarpe affondano per diversi centimetri nel terreno. Il pilota è riuscito a calcolare anche questo, e proprio le caratteristiche dell’appezzamento del terreno hanno limitato al massimo i danni, pure allo stesso veicolo.
«Sto bene, è tutto passato, state tranquilli». Sono le parole con cui Agostino Frediani ha accolto i primi soccorritori, un paio di contadini e alcuni abitanti della zona. «Ma è meglio non avvicinarsi, il veivolo potrebbe esplodere». Invece l’esplosione, per fortuna, non c’è stata e nemmeno un probabilissimo incendio. Il collaudatore è stato trasferito in ospedale più per prassi che per necessità. Aveva solo piccole contusioni.
«Siamo stati comunque fortunati – dice Francesco Cangiani – abito in una di quelle case a 50 metri, l’aereo ci è passato sulla testa ed è andato oltre. Se si fosse schiantato su un tetto sarebbe stata una tragedia». E la tragedia è stata sfiorata anche quando il monomotore della Vulcanair è passato radente ai cavi dell’alta tensione e poi ai piloni della superstrada, trafficatissima alle 15.35, l’ora dell’incidente. Ora il Wf600 non fa paura, anzi occorrono poliziotti e carabinieri per proteggerlo dalla curiosità di una piccola folla che si avvicina sempre più all’aereo. Il Vulcanair non è proprio piccolo come un piper. Due posti per pilota e copilota, dietro due file di sediolini per i passeggeri e un vano carico per le merci. Un veivolo versatile, estremamente sicuro anche se spinto da un motore monoelica. Il cruscotto con la strumentazione è ancora acceso, coi suoi riflessi verdi diventa sempre più visibile man mano che cala il sole. La fusoliera, bianca nella parte anteriore e di un azzurro sfumato in quella posteriore, non si è spaccata ma è scivolata sulla terra soffice. Le eliche, ora contorte, hanno arato per circa 5-600 metri il terreno consentendo un arresto non eccessivamente traumatico. Eppure l’allarme lanciato da alcuni automobilisti in transito sull’Asse Mediano e rimbalzato ai centralini di polizia e vigili del fuoco era stato, in un primo momento, catastrofico. «Un aereo si è schiantato sull’Asse Mediano, ci sono diverse vittime». I poliziotti del commissariato di Frattamaggiore, i Vigili del Fuoco e ambulanze sono arrivate in forze. Per fortuna si sono trovate davanti a una «tragedia» che, verificata da vicino, assumeva contorni sempre meno preoccupanti. Sono stati proprio i poliziotti a ricostruire la dinamica dei fatti: «Il pilota collaudatore dell’Alenia Napoli e Vulcanair ci ha riferito – dice un ispettore di polizia – di essere decollato alle 15.30 dall’aeroporto di Capodichino per un volo di prova. Mentre sorvolava Grumo Nevano si è verificata l’avaria ed è stato necessario l’atterraggio di fortuna. L’allarme è stato dato da alcuni automobilisti dopo che la torre di controllo aveva segnalato di aver perso il veivolo. Temevano il peggio».





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Sulle cause aperte due inchieste





Sull’avaria al Mission della Vulcanair sono state aperte due inchieste: una affidata ai poliziotti di Frattamaggiore e coordinata dalla Procura di Napoli e l’altra condotta dalle autorità di controllo dell’aviazione civile. Si tratta di comprendere la ragione per cui il motore è andato in panne. L’aereo, un Wf600 Mission, prototipo monomotore con motore a turboelica da 690 cavalli, è partito alle 15.30 dall’aeroporto di Capodichino per un volo di prova, con ai comandi il collaudatore dell’Alenia Napoli e della Vulcanair, Frediani.




CLAUDIO COLUZZI – IL MATTINO 20 DICEMBRE 2003

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