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QUALIANO, MASSACRATO CON DIECI COLPI IN FACCIA
Omicidio in tarda serata. L’ombra della faida di camorra

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QUALIANO. Sull’asfalto ci sono tredici proiettili e una lunga macchia di sangue. E cerchi col gesso che appaiono indelebili. Via Falcone, Qualiano, pochi metri dalla circumvallazione esterna. Tracce di un delitto, dell’epilogo di un agguato spietato. Sono da poco passate le undici di sera. Un uomo cade sotto i colpi dei killer. Si chiamava Salvatore Dello Ioio, aveva 28 anni, sbarcava il lunario con il contrabbando, la droga, i piccoli furti. Era nato a Casoria, ma viveva in via IV Aprile a San Pietro a Patierno, alla periferia di Napoli. Chi ha sparato aveva il compito di non sbagliare. L’uomo è stato centrato da una valanga di colpi sparati da almeno due sicari. Per gli investigatori si tratterebbe di un omicidio legato alla faida che da mesi insanguina la periferia a nord di Napoli. Dello Ioio sarebbe riconducibile al gruppo degli scissionisti, anche se fino a tarda notte non è trapelata alcuna conferma. «Un balordo qualunque», dice, a mezza bocca, un investigatore. Un piccolo bullo di quartiere che di gente spavalda ne è piena. Poco o nulla, comunque, a scavare negli archivi giudiziari del 28enne o tra le sue frequentazioni, che potrebbero legarlo con certezza ad organizzazioni criminali. Eppure Dello Ioio è la vittima di un agguato che richiama alla mente i dettami tipici di un raid camorristico. Chi ha agito sapeva in che modo e quando entrare in azione. Non solo. Chi ha sparato era intenzionato ad eliminare il suo obiettivo. E c’è riuscito. L’agguato si è consumato poco dopo le 23 di ieri sera. Ad avvertire i carabinieri una chiamata anonima al 112. «Correte, c’è stata una sparatoria». A via Falcone, i militari della Compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti, trovano un cadavere sfigurato, colpito ripetutamente al volto e al torace. Uno spettacolo agghiacciante. Il corpo si trova a meno di un metro da una Audi A4 grigio scuro, che poi si saprà appartenere al padre della vittima. Il corpo è con la pancia all’insù, la felpa color panna leggermente alzata. Dello Ioio indossava un giubbotto blue, pantaloni scuri, un cappellino bianco e delle scarpe Nike. Probabilmente aveva un appuntamento con i suoi carnefici. L’angolo di via Falcone in cui è stato ammazzato è un vicolo cieco con pochi lampioni: nessuna uscita proseguendo dritto, solo i muri di alcune villette a schiera. I killer sarebbero fuggiti dalla circumvallazione esterna, agevolati dalle tenebre. Nessuno dice di aver visto, neanche i residenti dell’abitazione di fronte alla quale si è consumato l’omicidio. A Qualiano è il secondo delitto riconducibile alla faida che contrappone i Di Lauro agli scissionisti. Lo scorso 26 marzo, a poca distanza da via Falcone, fu ucciso Federico Bizzarro, il capozona di Melito per conto dei Di Lauro.



UF Il Mattino 25 febbraio 2005

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