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sabato, Aprile 27, 2024
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Giugliano. Colpo di scena, scarcerato un reggente del clan Mallardo

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Affronterà il processo da libero Marino Sessa, ritenuto dagli inquirenti uno dei reggenti del clan Mallardo. Sessa è stato scarcerato nei giorni scorsi dai giudici per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Stesso provvedimento anche a carico di Giuliano Amicone e Michele di Nardo, che però restano in carcere poichè coinvolti in altri processi. I tre sono imputati nel processo contro la cupola del clan Mallardo di Giugliano ed hanno avuto in primo grado una condanna inferiore a 10 anni.
La legge prevede che il termine di custodia cautelare è di un anno dalla pronuncia della sentenza di condanna di primo grado senza che sia stata pronunciata sentenza di condanna in grado di appello un anno, se vi è stata condanna alla pena della reclusione non superiore a dieci anni.
Marino Sessa, condannato a 9 anni e 2 mesi, è finito in manette il 10 ottobre scorso, anch’esso latitante dal 6 giugno del 2012, sfuggito alla cattura sempre nel corso dell’operazione “Lilium”. Giuliano Amicone, detto ”giulianello ‘o sicc’”, condannato a 8 anni e 5 mesi, è finito in manette dopo un anno di latitanza. Infine, Michele Di Nardo, condannato a 8 anni, fu tradito da una foto su Facebook dove appariva insieme alla fidanzata.

Mesi fa gli avvocati della difesa sollevarono una “questione di costituzionalità” e il processo fu sospeso in attesa che la Corte Costituzionale si esprimesse sulla norma che, secondo gli avvocati Pellegrino, Russo e Trofino, sarebbe stata applicata in modo illegittimo ad una degli imputati. Si tratta della “recidiva”, questione ampiamente trattata dalla Corte Costituzionale. La sospensione del processo, però, non incide sulla decorrenza dei termini di custodia cautelare.

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Sul banco degli imputati, dopo le condanne di primo grado col rito abbreviato ci sono anche Francesco Napolitano (condannato a 16 anni) arrestato dai carabinieri il 12 luglio del 2012 al termine di una lunga latitanza, in una villetta a Lago Patria; Raffaele Mallardo detto scicchirocco, condannato a 14 anni, arrestato il 6 giuglio del 2012 nel corso dell’operazione denominata “Lilium – Gruppo Misto”; Biagio Micillo, condannato a 10 anni e 8 mesi, arrestato il 28 agosto del 2012, riuscito a farla franca nel blitz del 6 giugno, ma incastrato dai carabinieri pochi mesi dopo.

Il processo di primo grado si è concluso lo scorso novembre. Gli imputati sono tutti accusati a vario di titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico di stupefacenti, arrestati in diverse operazioni delle forze dell’ordine.

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