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sabato, Giugno 28, 2025
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‘Ce magnamm ‘e colombian’. Fiumi di cocaina dalla Spagna, così gli Scissionisti sono diventati i padroni della droga

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La camorra in Spagna è da ritenersi ormai storica e funzionale alle necessità di creare basi logistiche per il traffico internazionale di stupefacenti, di riciclare i capitali illeciti in attività imprenditoriali connesse al settore turistico della fascia costiera e di offrire ricovero ai latitanti. Proprio come nella fiction “Gomorra”, dove Salvatore Conte giovane ras dei Savastano entrando in conflitto con il clan comincia a progettare una scissione, facendo della Spagna il suo campo di azione. Ma tornando alla relazione del ministero dell’Interno il territorio iberico rappresenta per le organizzazioni campane sia l’anello di congiunzione con il Nord Africa e l’Europa per l’introduzione di sostanze stupefacenti come la cannabis che il primo approdo utile per l’importazione di cocaina dal Sud America.

Grazie proprio alle considerazioni offerte, nel tempo, dagli organi investigativi spagnoli che è possibile oggi tracciare con un minor margine di approssimazione l’operata e la presenza nella penisola iberica di clan camorristici ed in particolare la propensione che il clan Amato-Pagano avrebbe manifestato per operare in Spagna e tale che i suoi affiliati vengono, non a caso, soprannominati “gli spagnoli”. Il capo clan Raffaele Amato, detto “’o Spagnuolo”, arrestato a Marbella, sfruttano gli appoggi del clan in Spagna e i contatti diretti con i cartelli colombiani è stato uno dei principali trafficanti di cocaina dell’Europa.




FONTE: IL ROMA

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