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venerdì, Luglio 4, 2025
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5-25-85, il terno secco che ha ‘pulito’ i soldi sporchi della camorra di Caivano

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Dietro una fortunata vincita al “10 e Lotto”, si nascondeva un meccanismo ben più oscuro. Quel terno secco – 5, 25, 85 – centrato cinque volte il 29 settembre 2022 per un totale di 45mila euro, era solo la punta dell’iceberg di un sofisticato sistema di riciclaggio messo in piedi da due clan camorristici dell’hinterland napoletano.

Lo hanno scoperto i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, dopo mesi di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’operazione ha portato all’arresto di sette persone, quattro finite in carcere e tre agli arresti domiciliari, tutte accusate – a vario titolo – di riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di beni di provenienza illecita.

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Secondo gli inquirenti, i clan Sautto-Ciccarelli e Angelino-Gallo, attivi tra il Parco Verde e il cosiddetto “Bronx” di Caivano, avrebbero utilizzato le giocate al “10 e Lotto” e in misura minore le scommesse sportive per ripulire il denaro frutto di traffici illeciti, in particolare lo spaccio di droga e le estorsioni.

Oltre 766mila euro giocati, 137mila sospetti

Il meccanismo era semplice quanto efficace: tra settembre e ottobre 2022 sono stati investiti oltre 766mila euro in giocate. Di questi, almeno 137mila euro sono ritenuti direttamente collegabili alle attività illecite della camorra. Le vincite, alcune anche consistenti, venivano poi intestate fittiziamente a una donna, che compariva come unica beneficiaria, ma che in realtà faceva da prestanome per i clan.

Il 29 settembre 2022, proprio lei ha effettuato cinque giocate identiche sul terno 5-25-85, incassando 9mila euro per ciascuna, per un totale di 45mila euro. Un colpo che all’apparenza sembrava solo fortuna, ma che invece rientrava in un flusso calcolato di investimenti “sporchi” nel sistema dei giochi legali.

Le ricevitorie compiacenti

Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche i titolari di una ricevitoria, considerati complici nella gestione delle giocate sospette. In un singolo caso, avrebbero giocato oltre 50mila euro, ottenendo vincite per 155mila euro. Un margine troppo alto per non destare sospetti, anche per gli standard statistici del gioco.

Il denaro, una volta “ripulito”, veniva reinvestito o fatto circolare in operazioni apparentemente lecite, tra cui acquisti immobiliari, beni di lusso e conti intestati a terzi.

Un meccanismo già noto, ma ancora efficace

L’uso del gioco legale – soprattutto il Lotto e le scommesse – per il riciclaggio non è nuovo alle cronache giudiziarie. Ma l’efficacia di questi sistemi continua a preoccupare le forze dell’ordine, che si trovano a contrastare una criminalità sempre più “invisibile”, capace di mimetizzarsi nei circuiti legali.

L’indagine, definita dagli inquirenti come “solo un tassello di un quadro più ampio”, proseguirà per individuare ulteriori prestanome, esercizi compiacenti e connessioni finanziarie.

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