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venerdì, Aprile 26, 2024
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QUALIANO: DECORRENZA DEI TERMINI DI CUSTODIA, IL BOSS PIANESE TORNA A CASA

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E’ tornato a casa, nel suo appartamento di Qualiano. Il ras Nicola Pianese, per tutti ’o mussut, è stato scarcerato. Causa decorrenza dei termini di custodia cautelare, oggi Pianese, ritenuto dalla procura antimafia esponente di spicco della criminalità organizzata dell’hinterland Nord di Napoli, è di nuovo un uomo libero. Ha scontato per intero la sentenza definitiva per il reato di associazione di stampo mafioso, e altri reati, tra cui quello di estorsione, per i quali è stato riconosciuto colpevole e condannato. Gli resta un processo, ancora, da affrontare. Recentemente la Cassazione ha annullato il verdetto di colpevolezza emesso dai giudici di secondo grado nei confronti di ‘o mussut, in relazione all’accusa di traffico di stupefacenti, rinviando gli atti ad un nuova sezione della Corte d’Appello. Tutto azzerato, ci sarà un nuovo procedimento, e nel frattempo la giustizia segue il suo corso. I termini di custodia cautelare sono scaduti, almeno per quattordici giorni, fino all’inizio del processo davanti alla nuova sezione della Corte d’Appello, ’o mussut resterà libero. Secondo quanto risulta dalle indagini della magistratura, Pianese, dopo avere a lungo militato nella Nuova Camorra Organizzata, come luogotenente di Pietro Nappo, aveva costituito dopo l’ uccisione di quest’ ultimo il suo autonomo sodalizio criminoso, stringendo alleanza con i rivali di un tempo della Nuova Famiglia e in particolare con il clan Mallardo di Giugliano, di cui è ritenuto il capopiazza a Qualiano. ’O mussut, ritenuto il referente per conto della cosca dei Mallardo a Qualiano, finì in manette una prima volta il 28 maggio del 1998, perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere ed estorsione aggravata. Sono molti i cittadini che a Qualiano ricordano il dicembre del 1996. Otto anni fa il coraggio di alcuni imprenditori e commercianti riuscì a portare dietro le sbarre tre estorsori che avevano messo in ginocchio il paese, attraverso un’attività criminale che durava ormai da decenni. Imponevano il pizzo a qualsiasi attività: anche i piccoli negozi erano entrati ormai nel vortice di estorsioni che ripetutamente venivano compiute ai danni di esercenti terrorizzati. Un’inchiesta che al tempo gettò chiarezza su alcune delle dinamiche interne all’organizzazione della mala di Qualiano.



Michele Boiano – CRONACHE DI NAPOLI 29 MAGGIO 2006

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