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sabato, Luglio 5, 2025
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Stangata per i ‘maranesi’. Condannati gli uomini di Mariano Riccio: erano in rotta con quelli di Melito

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Condanne-bis per 13 persone ritenute vicine o appartenenti al clan Amato-Pagano.

I collaboratori di giustizia Michele Caiazza e Paolo Caiazza di Melito si sono visti ridurre la pena a 5 anni a testa di reclusione, a fronte di una condanna in primo grado di 8 anni – scrive Cronache di Napoli – A Francesco Paolo Russo di Melito sono stati inflitti 12 anni. ma in primo grado aveva rimediato 16 anni.
La pena di 12 anni è stata inflitta anche a Francesco Ferro, che in primo grado aveva rimediato 13 anni e 4 mesi di reclusione. Sconto di pena anche per Dario Amirante: gli è stata comminata una condanna a 10 anni e 8 mesi di reclusione, a fronte dei 14 anni incassati in primo grado. Francesco Bottino: passa dai 14 che gli erano stati inflitti in primo grado alla pena di 10 anni e 8 mesi. Diminuzione della pena anche nei confronti di Francesco Tubelli, che in primo anno aveva rimediato 12 anni: ora i giudici gli hanno riconosciuto una pena di 8 anni.
Hanno rimediato 10 anni a testa Emanuele De Stefano e Alfonso Riccio di Marano: entrambi in primo grado si erano visti infliggere una condanna a 12 anni a testa. Alfonso Riccio è il fratello maggiore del boss degli Amato-Pagano Mario Riccio, detto Mariano.

Infine sono stati comminati 6 anni a testa nei confronti di Egidio Pastella (fratello di Antonio Pastella, ammazzato nel marzo del 2015), Agostino Di Lanno di Maraño, Roberto Rosica e Gennaro Vastarelli di Marano

Secondo gli inquirenti, i ‘maranesi’ coinvolti nell’inchiesta rappresentavano il ‘direttorio’ del clan AmatoPagano dopo la cattura di Mariano Riccio. Di questo gruppo di vertice avrebbero fatto parte, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, Alfonso Riccio, Egidio Pastella, Agostino Di Lanno e Gennaro Vastarelli. Un gruppo, quello vicino a Riccio, che dopo l’arresto di Mariano Riccio perse sempre più potere all’intemo del clan, fino ad essere cacciato. E non mancarono anche scontri a fuoco. Infatti gli inquirenti sospettano che la morte di Antonio Pastella, fratello di Egidio, possa essere collegata proprio all’amicizia tra i Pastella e i Riccio. Un’ipotesi che confermerebbe, ancora una volta, come la fine dell’egemonia di Mariano Riccio sul clan Amato-Pagano sia stata vissuta come una sorta di liberazione da molti esponenti delle due cosche, legati da vincoli di parentela.

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