Non sarà solo il quindicenne che ha accoltellato Arturo il 18 dicembre a consegnare il suo cellulare, bensì quello di altri tre amici dell’aggressore. Questa la richiesta che porta la firma del pm Ettore La Ragione e del procuratori dei minori Maria De Luzemberger, in vista di una perizia sul contenuto dei messaggi scambiati via social e delle conversazioni avvenute nella fascia oraria – tra le 17 e le 17.25 – del 18 dicembre, quando Arturo è stato picchiato e ferito con venti coltellate in via Foria. La Procura punta a ricevere quanta più chiarezza sulla posizione assunta dal 15enne in cella e dai suoi amici.
Tra questi spunta un minore che lavora presso uno dei negozi di artigianato dei Ferrigno, e la sua presenza nel negozio del centro storico, quel pomeriggio di lunedì 18 dicembre, è stata attestata da più di un testimone. A questo punto non è impossibile intuire il ragionamento degli inquirenti, che puntano a fugare ogni dubbio: dall’analisi del cellulare, è possibile ottenere la geolocalizzazione dei contatti scambiati dal minore, per capire se G.L.P. fosse in via Foria o a diverse centinaia di metri, in zona Decumani. Stesso ragionamento ovviamente per F.C. e per gli altri del gruppetto. Stessa analisi dei cellulari per altri due minori, che sono stati individuati nelle ore immediatamente successive l’agguato a carico di Arturo e che risultavano essere in compagnia del 15enne poi finito in manette. Difeso dal penalista Emireno Valteroni, il 15enne F.C. è in cella dallo scorso 24 dicembre. Sostiene di essere estraneo all’aggressione, prova a smontare gli elementi che lo tengono in cella, tanto da fornire – di sua sponte – il telefonino usato quel pomeriggio per dimostrare di essere altrove rispetto al luogo dell’aggressione.