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venerdì, Aprile 26, 2024
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MOSSE FALSE, PROMESSE E MINACCE DI DIMISSIONI

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La politica fatta di annunci e continue minacce di dimissioni è una peculiarità tutta italiana. L’articolo che leggerete, quindi, non griderà allo scandalo e non sarà connotato da mere riflessioni demagogiche. Certe degenerazioni, fortunatamente, non caratterizzano soltanto i comportamenti dei politici maranesi o quelli dell’intera classe politica del comprensorio giuglianese. Detto ciò, appare sempre più evidente che il mal vezzo, o meglio il trend (in ascesa in questi ultimi tempi) di paventare, annunciare in pompa magna, ciclicamente, dimissioni, rotture all’interno delle coalizioni che sostengono i primi cittadini, è frutto di una mentalità politica obsoleta e sempre più autoreferenziale. Crisi, rotture e richieste di verifiche interne che, nella stragrande maggioranza dei casi, si risolvono in un nulla di fatto, o meglio con l’immancabile promessa del sindaco di turno che, pur di salvare capre e cavoli, terrà conto di certi malumori. E con l’inevitabile dietrofront dei finti “ribelli”, ai quali il solo pensiero di uscire dalle stanze dei bottoni fa venire l’orticaria. L’elenco delle dispute e delle diatribe sorte negli ultimi mesi, risoltesi con esiti impensabili, è lungo quanto avvilente. Gli insoddisfatti che sostengono i sindaci di Giugliano, Qualiano, Marano e Mugnano accomunati dal seguente refrain: “Chiediamo maggiore collegialità nelle scelte e maggiore democrazia interna”. Storie di potere e di beghe interne (talvolta anche di carattere personale), fuori dalle orbite e dagli interessi delle decine di migliaia di persone che non appartengono alle cosiddette corti dei miracoli e dei miracolati. A parte l’anomalia tutta giuglianese: la consiliatura Tagliatatela può vantare il numero più alto di annunci di sfiducia al sindaco, richieste chiarimenti e quant’altro, anche la gestione Perrotta, dopo appena una anno di cammino, possiede i suoi bei numeri da record. Vinte le elezioni, infatti, palla al centro e arriva la grana innescata dalla civica “Arcobaleno”. Il consigliere De Vivo si dimette, al suo posto entra in Consiglio comunale Antonio Menna e il tutto, almeno ufficialmente, si ricompatta. Passano due mesi e ci riprova l’Udeur: comunicati stampa, interviste sui maggiori quotidiani napoletani, critiche all’esecutivo. Appena quarantotto ore più tardi, prima ancora della preannunciata conferenza stampa, i leader del partito sono già a braccetto con Perrotta. Tre mesi fa, poi, scoppia la querelle della delega revocata al dirigente De Biase. Margherita e Ds ai ferri corti. Tra il leader maximo della Margherita, Biagio Iacolare, e il diessino Salvatore Perrotta volano parole grosse all’interno delle segrete stanze comunali. I politici in campo mostrano i muscoli per tenere calme le basi dei propri rispettivi movimenti. Poche settimane più tardi, invece, a De Biase è restituita (anche se sotto altre forme) la delega della discordia. L’idillio tra Ds e Margherita rifiorisce come per incanto. L’ultima bagarre, in ordine cronologico, ha avuto per protagonisti il vicesindaco Nuvoletti e l’assessore all’Urbanistica Sgariglia, due figure di primo piano di Rifondazione in città. C’è un documento forte protocollato al Comune, i due annunciano di essere pronti a mettersi da parte. Sullo sfondo, forse, la riorganizzazione dell’intero comparto tecnico comunale. Sette giorni dopo, però, uno scarno comunicato stampa sottoscritto dai due esponenti di Rifondazione manda in archivio l’ennesima crisi interna. Alla lunga carrellata di delusi e insoddisfatti si sono sottratti, al momento, gli esponenti della civica Liberi per Marano. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e nuove nuvole già si profilano all’orizzonte. All’assessore e ai consiglieri di quel movimento, pertanto, prendendo in prestito una frase di una celebre intercettazione, diciamo: “ragazzi, fateci sognare”.

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