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martedì, Marzo 19, 2024
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Ancora fandonie in vista del 78° anniversario dell’eccidio di Piazza Annunziata, social come mezzi di distrazione di massa per veicolare sciocchezze e disinformazione mirata

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Così la Cultura viene spesso mortificata con

la suggestione ed il fascino dell’incredibile

di Emmanuele COPPOLA

La Cultura mal si adatta ad essere maldestramente incarrettata per essere portata al mercato, come primizia di stagione, prima ancora che si dissolvano le nebbie della notte, sballonzolata sulle strade sconnesse dalla guida assonnata di un auriga rusticano. Tale mi sembra la condizione che determina ed orienta la diffusione delle ultime notizie attraverso i più immediati e veloci organi di informazione di massa, i cosiddetti Social, quando si vuole smerciare, con la suggestione ed il fascino dell’incredibile, il prodotto avariato da una cattiva stagionatura.

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Io cerco di comprendere le dinamiche del protagonismo di massa con l’ansioso bisogno inveterato di scoprirsi ogni giorno presenti a se stessi, di verificare il proprio peso specifico sulla piazza globalizzata di una opportunità smarrita, che sarebbe quella di pensare prima di affacciarsi a dire qualcosa, fosse pure per ordinare al salumiere duecento grammi di spaghetti prima di riaccendere il fuoco sotto la pentola di acqua calda.

Cerco di comprendere la dilagante smania esistenziale dei tifosi del calcio, che, dopo ogni partita, si ingegnano a misurare anche la circonferenza di un pallone schiattato, e degli agguerriti politologi impoltronati, che si sbattono a dare consigli di necessaria opportunità democratica a Draghi e al Presidente della Repubblica.

Io, tutto questo, lo capisco, senza infognarmi nelle loro sterili polemiche solipsistiche, perché so bene di avere a che fare con un popolo di opinionisti sfaccendati, che, oltre l’abituale chiacchiericcio mercatale, non fanno altri danni, almeno fino a quando si riescono a tenere lontani dalle Istituzioni.

Lo capisco, dunque, e – come si suol dire – mi faccio una chïáta di spalle, considerando che si tratta di fumo che il vento, veloce, spazza e dirada. Solo fumo, non rapportabile alla calunnia rossiniana, che, invece, ‘‘insensibile, sottile… incomincia a sussurrar… va ronzando nelle orecchie della gente… prende forza a poco a poco, vola già di loco in loco’’.

Ma non capisco e non giustifico questa pericolosa deriva di sciatteria sociale quando, però, si dovrebbe parlare di Cultura, quando i neofiti, lasciate le barricate, si abbandonano ad esercitare una scomposta invasione di campo, quando si corre all’arrembaggio gridando slogan imparaticci a sostegno di qualche facinorosa rievocazione di battaglie sopite.

A proposito di Cultura, ho accolto con giustificata soddisfazione l’invito che l’Amministratore di un Sito Social ha rivolto agli scrivani dell’effimero quotidiano a non invadere la pagina con esternazioni ed argomenti estranei alle finalità costitutive e redazionali. E credo di aver colto anche una critica a riguardo di coloro che vogliono improvvisarsi cultori di storia locale producendo materiale di risulta senza una provata e giustificata attendibilità culturale. Ma devo anche rilevare che sul predetto Sito Social c’è spazio per tutta un’infinità di argomenti di ordinario interesse comunitario, che costituiscono, nell’insieme, un giornale di cronaca, spaziando tra il pubblico ed il rigorosamente privato. Insomma, esso assolve alle ordinarie finalità di una Bacheca, come fanno pure gli altri. Io guardo, leggo, ma non scrivo per associarmi ad una generica condivisione dei cosiddetti Post. Inoltre, ritengo sia imprudente – ed anche pericoloso – esporsi indiscriminatamente al confronto partecipativo, perché si corre di continuo il rischio di imbattersi nel raglio sussiegoso di qualche asino disinformato. Tuttavia, apprezzo, in privato, la qualità di molti interventi di squisita marca culturale, e mi confronto utilmente con gli autori.

Un aspetto oltremodo deteriore della accondiscendenza pseudo-culturale sui Social emerge e ribolle quando qualche maître à penser si produce in una originale ed eclatante esternazione miracolistica, vestendo l’abito buono del critico letterario o – peggio – del pescatore di perle nelle acque torbide del lago di Patria, scendendo poi a svendere la sua spasella al mercato del pesce. L’aspetto deteriore, in questo caso, è rappresentato dagli improvvisati claqueurs, gli ingenui spettatori che confessano candidamente che, di quella cosa, non ne sapevano niente, come se finalmente qualcuno avesse loro rivelato che la Divina Commedia l’aveva scritta Dante Alighieri.

Questi, per me, non sono gli analfabeti di ritorno, ma semplicemente quelli che non si erano mai interessati a qualcosa, così soltanto giustificati nella loro strisciante ed elementare ignoranza; sono quelli che si sono abituati ad andare in edicola soltanto per comprare la copia aggiornata di una qualsiasi gazzetta sportiva, senza minimamente essere interessati dal fatto che – ad esempio – Claudio, nell’affollata sua bottega di via Aniello Palumbo, vende anche i libri di cultura, di arte, di letteratura e di storia locale. Solo così riesco a giustificare chi continua a credere alle fandonie anacronistiche rivomitate sulla cosiddetta Questione del ‘43, ovvero sulla riconferma delle sciocchezze riesumate per una diversa narrazione dei tragici eventi che funestarono la Città di Giugliano dal 9 settembre al 5 ottobre del 1943. Dopo trentotto anni dalla pubblicazione di una articolata e documentata ricostruzione storica di quegli eventi, ho dovuto scrivere un altro libro per ristabilire la verità storicizzata che era stata manipolata dagli improvvidi imitatori letterari di Indiana Jones, che purtroppo stanno ancora in agguato per propinarci, ancora una volta, le false notizie destabilizzanti di una storiella incongruente ed inventata, in occasione dell’imminente rievocazione del 78° anniversario dell’eccidio di Piazza Annunziata.

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Edito dalla Pro Loco Città di Giugliano

GIUGLIANO

Chiusa ed archiviata

la Questione del ‘43

Il libro di

Emmanuele

COPPOLA

Il libro è reperibile in formato cartaceo presso la sede della Pro Loco, Corso Campano 329 (parcheggio ex Ospedale dui Piazza Annunziata). Per informazioni: 338 562 6642. Inoltre, è disponibile on-line in formato digitale sul sito www.prolocogiugliano.it – Esso è comunque disponibile presso:

– Cartolibreria Claudio, Via Aniello Palumbo 9;

– Cartolibreria De Rosa, in Via San Rocco 35;

– Edicola Giornal People, Corso Campano 450;

– Eliografia Graphos, di fronte al Municipio;

– Agenzia il Faro Immobiliare, al Corso

Campano, angolo Via Caciapuoti.

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