24.8 C
Napoli
domenica, Aprile 28, 2024
PUBBLICITÀ

Trovato con 14mila euro nello zaino, la difesa di Oddati: “Sono i soldi delle tessere del Pd”

PUBBLICITÀ

Tra le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti al Rione Terra, oltre all’ex sindaco della città puteolana Vincenzo Figliolia, figurano anche il dirigente regionale Nicola Oddati e l’imprenditore Salvatore Musella.

Il rapporto tra Oddati e Musella

Secondo gli inquirenti, Oddati, avrebbe ricevuto somme di denaro, soggiorni in hotel e ristrutturazioni edili gratuite in cambio del suo interessamento, affinché Musella si assicurasse gli appalti. Per i magistrati l’esponente del Partito Democratico sarebbe stato coinvolto in vicende analoghe a quelle di Pozzuoli anche in Puglia e Calabria, col supporto di politici locali ‘democrat’ sempre per favorire la società di Musella.

PUBBLICITÀ

Un rapporto costante quello tra Oddati e Musella ricostruito minuziosamente nelle indagini della Procura in cui non sarebbero mancati passaggi di denaro, come nell’episodio ricostruito e risalente all’undici gennaio 2022, data in cui era in programma un incontro a Roma tra i due nella sede di rappresentanza della Regione Campania in Via Poli a Roma in presenza anche di un imprenditore calabrese.

L’incontro nella sede romana della Regione Campania

Al termine di questo incontro, i due venivano visti uscire insieme dal palazzo e incontravano Antonio Carrabba, uomo di fiducia di Musella, e si dirigevano verso i taxi della vicina via del Tritone. Carrabba saliva su un taxi, mentre Musella e Oddati si apprestavano a fare altrettanto, venendo però fermati da agenti di Polizia per un apparente normale controllo.

Nel corso dello stesso, eseguito nel vicino commissariato, venivano rinvenute all’interno dello zainetto di Oddati 2 mazzette di denaro contante piuttosto voluminose, composte da diverse banconote da 50 euro e un secondo pacco contenente una sola mazzetta di denaro contante, meno voluminosa, anche essa composta da diverse banconote dal taglio di 50 euro.

14mila euro trovati nello zainetto di Oddati

Gli inquirenti fanno presente che il dirigente regionale poco prima di esibire il contenuto dei pacchi di carta bianca, infatti, aveva riferito agli agenti che all’interno degli stessi si trovassero le tessere del Partito Democratico da portare a Taranto, essendo Nicola Oddati all’epoca dei fatti commissario del Pd nella città pugliese. Di seguito, però, venendo richiesto espressamente dagli operanti di aprire i due pacchi, Oddati riponeva i pacchi sul tavolo e mostrava agli operanti, le 3 mazzette di denaro descritte, giustifacandosi dicendo:“..queste sono le tessere del Partito Democratico…sono commissario del Partito Democratico a Taranto…non so nemmeno quanti sono esattamente… sono 13, 12, 14.000 euro, che sono per le tessere che poi li devo versare”.

Secondo gli inquirenti invece il denaro in questione gli sarebbe stato consegnato da Musella, non avendo Oddati compiuto altri passaggi né avuto altri incontri dopo
aver ricevuto Musella nel suo ufficio romano, il che conferma la tesi accusatoria che sia stato proprio quest’ultimo a consegnargli il denaro.

Successivamente sono state avviate indagini per verificare le modalità di pagamento per il tesseramento nel Partito Democratico, sentendo l’on. Walter Verini, tesoriere dei democrat, che confermava che i pagamenti per le tessere d’iscrizione devono essere obbligatoriamente tracciati.

“Sono i soldi delle tessere del Pd”

Ulteriore conferma, che quel denaro non avesse a che fare con la campagna di tesseramento, è data dalle dichiarazioni rese agli inquirenti dal tesoriere della Federazione Provinciale del Partito Democratico di Taranto Marcello Franchina: “Posso dichiarare in maniera assoluta che Nicola Oddati – non solo dopo l’undici gennaio 2022, ma anche, in linea generale, per l’intero periodo in cui io sono tesoriere, ovvero dal 4 novembre 2021 ad oggi 23 maggio 2022 – non ha mai versato denaro contante per una somma del genere, né versato denaro contante per importi superiori o similari”.

A tal riguardo, nell’ordinanza viene evidenziato che “la prima è che l’importo detenuto da Oddati in quella circostanza è comunque piuttosto elevato, per essere il mero provento di una eventuale forma di attività di tesseramento straordinario non ancora regolarizzata, relativa a una sola sezione del partito, quella di Taranto, secondo l’assunto di Nicola Oddati. Da fonti aperte disponibili on-line, infatti, si apprende che la tessera del Partito Democratico ha un costo minimo di 20 euro, salva la possibilità di contribuzioni ulteriori, che pur sono possibili, tali eventuali elargizioni dovrebbero però rispondere a una precisa iscrizione nella contabilità del partito con le formalità ivi previste.
In ogni caso non si comprende perché il politico dovesse portare con sé quel denaro, né risulta che egli fosse stato di recente impegnato in sopralluoghi presso la segreteria provinciale di Taranto e incaricato di portare quelle entrate a Roma, presso la sede nazionale del suo partito.
Infine, non meno importate, è l’ulteriore elemento riscontrato dalla Polizia giudiziaria: poco dopo quel controllo e il conseguente palese imbarazzo dell’esponente politico per il rinvenimento delle tre mazzette di cui trattasi, era Sebastiano Romeo (Segretario Provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria), a recarsi di li a poco da Oddati nella sua casa di Battipaglia, presumibilmente proprio per provvedere lui stesso a ritirare il denaro proveniente da Musella, che secondo l’ipotesi accusatoria sarebbe spettato almeno in parte al politico calabrese, perché si adoperasse anche egli per facilitare l’accesso di Musella a qualche lucrosa commissione pubblica”.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

“Non mi ammanettate”, detenuto tenta la fuga dall’ospedale di Santa Maria C.V

Dal carcere di Santa Maria Capa Vetere era stato accompagnato ieri pomeriggio dalla Polizia Penitenziaria all’ospedale cittadino per dei...

Nella stessa categoria