21.2 C
Napoli
giovedì, Giugno 27, 2024
PUBBLICITÀ

Candido Lampione se ne lava le mani e pare che di Giugliano non ne voglia più sapere

PUBBLICITÀ

«Voi mi dovete capire che io non ò più i numeri per fare il
Robbinud della situazzione».

«Mi dovete credere se io adesso velo dico un altra volta. Cà nun ce stà
nisciuno. e il difenzore civico a Giu-gliano nessuno là mai volu-to. non sò se
mi spiego».

Questa è la seconda intervista al Consigliere Candido Lampione che la già nota giornalista freelance ha realizzata dopo circa un anno, senza esserne stata richiesta dalla nostra Redazione. Pertanto, ci atteniamo all’obbligo di riprodurre la versione integrale del testo che era stato da lei registrato, puntualizzando che tutte le dichiarazioni rese dal Consigliere ricadono nella piena responsabilità professionale della collega Jessica Alicante, che – ripetiamo – non è una nostra abituale collaboratrice, per cui, volendo, potremmo anche dissentire. – SerPa

 

J.A. – Ben ritrovato, Signor Consigliere. È il caso di dirlo, se mi permette, perché, mi creda, è stato veramente difficile riuscire a sapere dove poterla trovare. Insomma, nessuno sapeva niente, e ad un certo punto ho pensato che non me lo si volesse dire, tanto è vero che una donna anziana, là dove si dice che abbia ancora una casa di residenza occasionale, mi ha quasi apostrofata in malo modo, dicendomi: ‘‘Ma vuj che ghiate truvanne? Chille ha fatto bbuon a se ne j a ccà’’. Al che ho ritenuto giusto replicare, se non altro per un chiarimento, per capire che cosa ci sta sotto questo suo mistero. Egregio Consigliere, quella non mi ha degnata di una risposta, e praticamente mi ha sbattuto la porta in faccia rientrando in casa.

R. – Signorina io mi rendo conto che voi non potete capire perché non siete di quà. vedete a mé la gente mi vuole ancora bene.

J.A. – Questo mi pare di averlo già capito in occasione di quella intervista che ella ha avuto la bontà di concedermi, quando io sono venuta a disturbarla sulla spiaggia del Lido Varca d’oro mentre era impegnato a scrivere le sue Memorie. E veramente non so ancora come ringraziarla per avermi preferita, allora, ad una agguerrita concorrenza, perché lei non sa, Consigliere, come mi abbiano osteggiata i miei supposti colleghi, che sono arrivati ad inoltrare un esposto al Sindaco per sostenere che, anche giornalisticamente, il paese è dei paesani, per cui non si può scrivere niente.

R. – Signorina se mi permettete a mé questo non mi risulta perché vi posso assicurare che quì ognuno che viene fà quello che vuole tantoppiù che neanghe io ormai vi sapessi dicere tra tanta gende quandi giuglianesi ci sono veramende rimasti a Giugliano. Io non è che vi ò preferita chisà perché. Ma se non sbaglio voi mi avevate detto di essere di Licante e non capisco nel vostro caso cosa significa che il paese è dei paesani.

J.A. – Consigliere, se mi permette, ci tengo a ricordarvi ancora che Alicante è il mio cognome, Jessica Alicante, e che non sono di qua.

R. – E vabbè. qualè il probblema? A me mi basta che voi scrivete come io la penzo.

J.A. – E qui sta il problema, egregio Signor Consigliere, che mi ha spinta a cercarla, ritornando al tramonto su questa splendida spiaggia di Varcaturo, ad un’ora insolita, mentre quasi tutti i turisti ormai sono andati via, ed è rimasto a farci compagnia, discretamente distante da noi, il signor Salvatore Trinchillo. Ecco, dicevo: il problema sta proprio qui, nel fatto di sapere lei come la pensa.

R. – Ma voi lo sapete che io penzo a tante cose adesso specialmente che me ne stò londano da Giugliano. per cui mi dovete ancora dire di che cosa volete che io ne penzo.

J.A. – Consigliere: i passi carrabili, che in questi ultimi giorni sono ritornati prepotentemente di attualità. Il popolo aspetta che finalmente qualcuno dica qualcosa. Lei come la sta vivendo, questa situazione, pur stando ormai, se permette, rintanato a Roccaraso?

R. – Ma che mi debbo dire? Sì. è vero. come vedete per la festa della Madonna della Pace io sono ritornato per quattro o cingue giorni a Giugliano. e con tutta questa folla che à riembito tutte le strade vi debbo convessare che di questo probblema io non me ne sono accorto. Vi posso dire però che i viggili urbani mi pare che ànno fatto un buon lavoro se non teniamo conto di via Camposcino che per due volte il carro della Madonna della Pace si è dovuto fermare che ci stavano ancora le macchine in sosta. Per il resto mi pare che si è assicurato il passo carrabbile in tutte le altre strade di Giugliano. Mó non vi sò dire come stà adesso la situazzione perché come si dice Passat u santo è passat a festa.

J.A. – Consigliere, mi voglia preventivamente scusare, perché non intendo essere irrispettosa nei suoi riguardi se mi permetto di osservare, egregio Signor Candido Lampione, che lei forse vuole di proposito svicolare, per sottrarsi, come gli altri suoi colleghi, alla responsabilità di dire qualcosa a favore e a difesa dei suoi concittadini. A questo punto mi ritengo in dovere, come giornalista, di essere diretta: ma lei, Consigliere, sta dicendo sul serio, o sta cercando di prendermi in giro perché non sono di qua? Eh sì, perché, con rispetto parlando, lei ha preso ’o stàndero pe’ ddon Rafele. Io, è vero: non sono di qua; ma neanche scendo dalla montagna. Non so se mi spiego.

R. – Signorina Gessica. dico bene? io non capisco perché ve la state pigliando così assai. Che cendra Don Rafele con la Madonna della Pace? Voi mi avete domandato semblicemende se durante la processione il Carro era libbero di passare. e io vi ò risposto che il passo era carrabile eccetto a Camposcino. Mó ditemi voi qualè il probblema.

J.A. – Va bene, Consigliere. Adesso calmiamoci e ritorniamo a noi. Io non so, la situazione, come sta a Roccaraso. Ma, mi creda: io mi sono informata, e so che a Giugliano c’è il problema dei passi carrabili. Voi mi direte: cosa sono questi passi carrabili? Consigliere, lei è un Consigliere. Non so se mi spiego.

R. – Sì questo lò capito.

J.A. – E stiamo già sulla buona strada per cercare di capirci.

R. – E allora fatemi capire pure a mé.

J.A. – Consigliere, lei lo sa che, per entrare e uscire da casa sua, lei dovrebbe pagare una tassa al Comune di Giugliano?

R. – Fatemi capire. sarebbe come la scena di Massimo Troisi e di Robberto Benigni che uno ogni volta che vuole passare deve pagare un fiorino?

J.A. – Eh sì. Praticamente è così. O, se volete, come lo Sceriffo di Nottingham che ogni giorno metteva una nuova tassa sulla povera gente fino a quando questa non si stancò e allora mandò a chiamare Robin Hood.

R. – E sì. questa sarebbe una buona soluzzione. ma voi mi dovete capire che io non ò più i numeri per fare il Robbbinud della situazzione. e mi dispiace che adesso io velo debbo venire a convessare proprio a voi che siete venuta collidea che quì si può fare ancora una rivoluzzione. Ormai la mia voce da sola è una voce i notte. e come dice la canzone Cà nun ce stà nisciuno. non sò se mi spiego.

J.A. – Caro Consigliere, comincio a capire anche io. Mi sarei comunque rivolta a lei, perché tutti mi dicevano che ella è stata ed è una personalità di alta moralità politica, ed ho creduto che potesse fare qualcosa per i suoi concittadini che vagano sbandati senza capire che cosa si possa fare per contrastare questa inconcepibile, e io direi anche iniqua e indiscriminata, tassa sui passi carrabili, laddove è palesemente illegittima e contrabbandata come una tassa sull’occupazione del suolo pubblico, come se l’accesso ad una abitazione privata fosse una bancarella del torrone.

R. – Signorina. ma io mi domando e dico. Perché di questo probblema ne avete voluto parlare soltanto con mé?

J.A. – Consigliere, mi creda: ho cercato di parlare con tanti altri suoi colleghi, ma nessuno mi ha voluto concedere l’intervista, dicendo che stavano riuniti in Commissione per risolvere altri problemi più importanti. Lei me ne dà conferma?

R. – E di che cosa. che stavano in commissione o che come voi mi state dicendo stavano risolvendo i problemi di Giugliano. Che vi debbo dire? io di questo non sò niende da quando non ci sono più andato perché io penzo che ai cittadini ci stanno mandando a comprare il pepe.

J.A. – Mi scusi ancora, Consigliere, se insisto: ma lei è un Consigliere comunale come tutti quanti gli altri. Avrebbe il dovere e l’autorità di alzare la voce, di farsi sentire, ed io direi anche di portare la questione all’attenzione del Difensore Civico.

R. – Signorina Gessica. mi dovete scusare se non vi ò detto tutto. Mi dovete credere se ve lo dico un altra volta. Cà nun ce stà nisciuno. e il difenzore civico a Giugliano nessuno lá mai voluto. non sò se mi spiego. E io che ci debbo fare? voi lo sapete che io conto quando a una scartina nel loro mazzo di carte e vi assicuro che praticamende a mé mi rimangono sempre fuori dalle loro partite a carte. Sì lo dico e ve lo convermo. io valgo a scopa quando il due di bastone e per le altre cose sono una semplice scartina.

J.A. – Ma lei, Consigliere, mi scusi se mi permetto: non può fare adesso la parte dell’ignavo.

R. – Signorina Gessica. io ò la quinda elemendare e non posso fare niende perché secondo loro io col mio titolo di studio non capisco niende. Ma dico io su questo probblema dei passi carrabbili perché allora non parlano i miei colleghi che sono avvocati e dottori commercialisti. e non solo di maggioranza. io dico anche quelli di opposizione. Sì. anghe il sindaco e il presidente del conziglio che se non mi sbaglio è un avvocato. Ma questo ce lo dovete chiedere a lui. anzi a tutteddue.

J.A. – La sua, adesso, è una presa di posizione, direi anche alquanto coraggiosa. O imprudente.

R. – E perché? io non ò niende da perdere perché quà a Giugliano Ca vocca s mangiano i maccarun.

E io vi dico pure che loro stanno facendo il pesce in barile. io invece in confronto a loro che sono andati a scuola sono un semplice piscitiello i cannuccia. non sò se mi spiego. E mó se permettete sè fatto tardi e io mi ero già organizzato che per mezzanotte devo tornare a Roccaraso.

* * *

Il Consigliere Candido Lampione, che io qui comunque ringrazio per la sua squisita e prudente disponibilità, non mi ha consentito di riportare alcune espressioni – diciamo così – colorite, pronunziate all’indirizzo di alcuni suoi Colleghi, che, come lui ci ha tenuto a ribadire, preferiscono fare i ‘‘pesci in barile’’. In sostanza, egli ci ha fatto capire che i tanti professionisti che siedono in Consiglio comunale si sarebbero già dovuti coalizzare, tra maggioranza e opposizione, per fare un fronte unico a difesa dei loro concittadini sulla spinosa questione dei passi carrabili, promuovendo una cosiddetta ‘‘Class Action’’, cle, però, lo stesso Consigliere dice di non sapere che cosa possa significare. Mi permetto di osservare, a tale riguardo, che noi lo sappiamo, e lasciamo che siano i suoi Colleghi a prenderne atto, proprio perché, come egli dice, lui non ha più i ‘‘numeri per fare il Robbinud della situazzione’’. – J.A.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Spari in strada a Napoli, 17enne centrato da 3 colpi di pistola

Oggi in tarda mattina un 17enne è stato ferito a colpi d'arma da fuoco in via San Liborio, a...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ