«Va dato merito a Ancelotti di aver rivoluzionato la testa dei giocatori del Napoli, perchè ormai sapevano fare solo un compito e lui ha dato un altro modo di giocare, ha dato dimostrazione di forza e convinzione, quasi di superbia verso le sue avversarie». Firmato Fabio Capello. E scusate se è poco. Ieri sera, l’Italia di Roberto Mancini ha conquistato tre punti pesantissimi in Polonia, con un gol allo scadere che ha dell’epico. Risultato a parte, ciò che genera ottimismo – forse eccessivo, al momento – è il gioco finalmente propositivo e proattivo della Nazionale. Non più un gioco scialbo e grigio ma trame tattiche che non potevano non produrre una vittoria sul campo. Intanto, i giocatori non convocati dalle rispettive Nazionali ne hanno approfittato per ricaricare le batterie, sia fisiche che mentali. Stesso discorso per chi, nel calcio, fa opinione. Le pause per le Nazionali, insomma, sono occasioni per fare piccoli resoconti. Si riordinano le idee e si traggono i primi (mini) bilanci.
Fabio Capello è entusiasta del lavoro svolto da Ancelotti: e non è un caso
Ad occuparsi del Napoli di Carlo Ancelotti è un altro tecnico stellato, uno che di trofei e campionati ne ha vinti abbastanza: Fabio Capello. Le sue sono parole che sanno di promozione a pieni voti per questo inizio di stagione. Volendo leggere tra le righe, c’è anche una sorta di frecciata a Maurizio Sarri e al suo calcio. Del resto, “Sapevano fare solo un compito” cos’altro potrebbe significare? Filosofie di calcio diverse, senza alcun dubbio. Opinioni rispettabilissime. Che danno valore al lavoro di Ancelotti, capace di rivoluzionare il modo di giocare dei giocatori protagonisti del triennio sarrista. Chi pensava che sarebbe stato un processo rapido e indolore era certamente molto ottimista. Se si pensa che il prezzo da pagare per l’ennesima evoluzione tattica sono due sconfitte, una delle quali contro la Juventus a Torino, non si può che guardare col sorriso alla prossima fase della stagione. Proprio come ha fatto Fabio Capello.
