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venerdì, Aprile 19, 2024
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“Meglio la sedia elettrica”, la moglie di Cutolo non ne può più del 41 bis

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“Meglio la sedia elettrica che il 41 bis per Raffaele Cutolo”. E’ forse questo il concetto più toccante espresso da Immacolata Iacone, moglie del Professore, al Consiglio Direttivo di “Nessuno tocchi Caino-Spes contra Spem” dal titolo “41-bis: monumento speciale della lotta alla mafia, fossa comune di sepolti vivi”.

Le parole di Immacolata Iacone

La testimonianza della moglie del capo della Nuova Camorra Organizzata è stata raccolta dall’agenzia di stampa Adnkronos. “Ho incontrato mio marito in carcere a Parma un mese fa, era previsto un colloquio normale attraverso il vetro, ma mi sono ritrovata davanti una persona 90enne con una bottiglia in mano, non parlava, non dava segni, è stato bruttissimo vederlo in quelle condizioni. Mia figlia non si è sentita bene. Non ha voluto restare più di tanto. Così siamo andati via perché era inutile parlare con una persona che non alzava gli occhi, non riusciva a portare la bottiglia alla bocca, una persona che non rispondeva quando lo chiamavamo”.

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Non riusciamo ancora a capire perché sta in quelle condizioni, e perché sta ancora in carcere. Io non dico di portarlo a casa, ma almeno in un posto dove venga curato”.

Immacolata Iacone si è poi soffermata sulle condizioni di salute di Raffaele Cutolo:

“Mio marito ha problemi seri. Chiedo che sia curato, umanitariamente una persona deve essere curata, anche se lui sta pagando le sue pene, ma fatelo curare. Giustamente mio marito sta pagando, ma lui con Dio ha detto basta, e non è giusto che si debba pentire per farlo curare. Anche se lì lo curano, non lo curano come si dovrebbe. Portatelo dove si possa curare. Vale per tutti quelli al 41bis. Il carcere di Parma è un cimitero di vivi, stiamo solo aspettando che lui esca coi piedi davanti, come Provenzano e Riina, li hanno fatti uscire morti, stanno aspettando che anche Cutolo esca morto da lì?”.

 

E’ disperata Immacolata Iacone che si sfoga così:

“Mettete la sedia elettrica, così noi della famiglia non soffriamo più, perché noi soffriamo di più, loro devono scontare una pena, ma noi che peccato abbiamo fatto?”.

La moglie preferisce la sedia elettrica al 41 bis per Raffaele Cutolo che è al carcere duro dal 1992

Raffaele Cutolo è al 41 bis dal 1992 e nonostante il regime carcerario e l’impossibilità di ritrovare la libertà, a causa degli ergastoli a cui è stato condannato, non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di collaborare con la giustizia.

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