Silenzio e scena muta da parte di Francesco D’Alterio e la mamma Anna Boscaglia, il primo arrestato ed il secondo indagata, con l’accusa di omicidio stradale per la morta della piccola Michelle Volpe. Francesco D’Alterio, alla guida della Smart, è risultato negativo all’alcol-test (mentre si è in attesa di quello sulla eventuale assunzione di stupefacenti). La donna, come riporta Il Mattino, dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Giugliano, nemmeno si è presentata a un consulto con un chirurgo, specialista maxillofacciale, presso il nosocomio di Pozzuoli, per la valutazione delle sue condizioni e delle eventuali cure, anche chirurgiche, della gravità delle lesioni al volto riportate nel terrificante ribaltamento della piccola vettura. La donna non avrebbe rilasciato dichiarazioni agli investigatori.
Bimba morta a Giugliano
La bimba, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era in braccio alla mamma, sedute entrambe al lato passeggeri, ma senza cintura di sicurezza.
A bordo della Smart Fortwo c’erano quattro persone: il conducente, Francesco D’Alterio, la compagna e mamma della bimba Anna Boscaglia, 37 anni, la piccola di 8 anni deceduta, Michelle Volpe, e sua sorella di 16 anni, Jennifer Volpe, che era stata stipata nel piccolo vano posteriore della macchina. Non sono ancora note in modo ufficiale le cause del ribaltamento dell’auto, ma è probabile che il conducente abbia perduto il controllo a causa dell’alta velocità.
Le indagini sulla Smart a Giugliano
Francesco D’Alterio, il giorno prima dell’incidente, aveva lasciato gli arresti domiciliari dove era detenuto per furto. E’ emerso che la Smart aveva una marcata usura degli pneumatici mentre sono ancora in corso gli accertamenti per verificare se la vettura fosse stata sottoposta al collaudo presso centri autorizzati. Da verificare anche lo stato dell’impianto frenante. In ogni caso, il veicolo è stato posto sotto sequestro su decisione del pm. In via di definizione anche le cause che hanno determinato la carambola mortale. Gli inquirenti non escludono in prima battuta che a provocare l’incidente possa essere stata una sommatoria di problem.
Dalla velocità sostenuta al fondo stradale umido, reso viscido dall’umidità della notte, considerata la vicinanza del mare, e, ancora più scivoloso per un sottilissimo strato di fango. L’uomo, compagno della madre della piccola, guidava senza patente e senza assicurazione. Gli investigatori non escludono che, nella carambola, la piccola sia schiacciata dal peso della mamma. Circostanza questa che avrebbe salvato la vita alla donna come in una sorta di air bag umano, mentre la piccola è rimasta incastrata tra le lamiere, morendo sul colpo.
L’altra ragazza ferita
L’altra figlia della donna, Jennifer Volpe, sedici anni, che era rannicchiata nello strettissimo vano del portabagagli posteriore, riportando alcune fratture. La sedicenne, dopo le cure in ospedale, è uscita dall’ospedale con 35 giorni di prognosi. Praticamente illeso Francesco D’Alterio, che nella carambola ha riportato solo qualche graffio e piccole contusioni, guaribili in una settimana. Ancora non è chiaro dove fosse diretta la famiglia alle 5 del mattino. Per ora i tre sopravvissuti all’incidente non hanno saputo o forse voluto fornire spiegazioni. In auto, secondo quando rilevato dai militari dell’Arma della Compagnia di Giugliano, non c’erano bagagli, né attrezzature come ombrelloni e sdraio.