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sabato, Aprile 27, 2024
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Giovanni Allevi al piano commuove l’Ariston: “Non posso più contare sul mio corpo, suonerò con la mia anima”

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“All’improvviso mi è crollato tutto”. Inizia così il monologo di Giovanni Allevi, tornato sul palco dell’Ariston del Festival di Sanremo dopo quasi due anni lontano dalle scene per via della malattia.

Giovanni Allevi ritorna a Sanremo dopo due anni di assenza dalle scene, il suo monologo commuove l’Ariston

Così ha parlato il pianista e compositore nel corso del suo intervento sul palco dell’Ariston: “Nell’ultimo concerto a Vienna il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello e non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi: pesantissima. Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare”, racconta il musicista visibilmente emozionato.

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“Era come se il dolore mi porgesse anche degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio – continua –. Non molto tempo fa durante un concerto in un teatro pieno ho notato una poltrona vuota. Mi sono sentito mancare. Eppure quando ero agli inizi ho fatto concerti davanti a 20 o 30 persone ed ero felicissimo. Oggi dopo la malattia non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone”, sottolinea Allevi, confidando inoltre – nel suo lungo intervento sul palco prima di tornare a suonare – che “i numeri non contano – dice –. Sembra paradossale detto da qui, perché ogni individuo è unico, irripetibile, nel suo modo infinito. Un altro dono: la gratitudine nei confronti della bellezza del creato. Non si contano le albe e i tramonti visti da quelle stanze d’ospedale. Il rosso dell’alba è diverso dal rosso del tramonto e se ci sono le nuvolette intorno è ancora più bello”.

E poi ancora una altro dono, ovvero “la gratitudine e la riconoscenza per il lavoro dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. La riconoscenza per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarne. Per il sostengo che ricevo dalla mia famiglia. L’affetto, la forza e l’esempio che ricevo dagli altri pazienti. Un altro dono – conclude –: quando tutto crolla il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più: io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo”, afferma Allevi prima di mettersi al pianoforte e suonare per il pubblico in sala e i telespettatori il brano Tomorrow. “Non potendo contare più sul mio corpo, suonerò con la mia anima”, conclude.

Anche Nino D’Angelo si emoziona con Giovanni Allevi: “Grazie Maestro, mi hai davvero emozionato”

Il monologo di Giovanni Allevi sul palco dell’Ariston ha emozionato davvero tutti. Anche Nino D’Angelo, attraverso il suo profilo Instagram, ha voluto dedicare un post, con una loro foto insieme in allegato, al pianista e compositore: “Grazie Maestro Allevi, mi hai veramente emozionato”, le sue parole.

 

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