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lunedì, Maggio 6, 2024
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Droga e armi a Giugliano, arrestato nipote del boss di Fuorigrotta

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Un blitz in piena regola. Quello effettuato dai carabinieri di Aversa in un albergo in via Domitiana a Giugliano. Un intervento che ha portato a due arresti ‘eccellenti’: a finire infatti in carcere Enzo Iadonisi e Giuseppe Ciotola entrambi di Fuorigrotta. Iadonisi è il nipote di Francesco Iadonisi indicato da diverse sentenze e informative di polizia come il reggente dell’omonimo gruppo del rione Lauro di Fuorigrotta. I due giovani sono finiti in manette dopo un’attività di osservazione del territorio con i carabinieri che hanno scoperto l’esistenza di una piazza di spaccio ‘mobile’ presso un albergo del litorale giuglianese. Dopo aver assistito ad uno ‘scambio’ i carabinieri, lo scorso 2 ottobre, hanno deciso di intervenire bloccandoli e perquisendo la loro stanza di albergo. Qui sono state rinvenute una pistola calibro 38 Smith e Wesson (risultata rubata a Sant’Antonio Abate), cartucce e sette dosi di cocaina. Durante l’udienza di convalida il gip del tribunale di Napoli nord Donata Di Sarno ha poi convalidato gli arresti con relativa emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini, che hanno condotto all’individuazione della base operativa dei due indagati tratti in arresto, erano state avviate a seguito di una rapina commessa a Lusciano da due individui a bordo di uno scooter Kymco nei confronti dei due occupanti di un auto colpiti da un colpo d’arma da fuoco esploso dal rapinatore per impossessarsi dell’orologio Rolex del conducente.

Le accuse contro Iadonisi

Il provvedimento è di notevole rilevanza investigativa perchè emergono alcuni dettagli delle attività criminali di Iadonisi e Ciotola. Sui loro smartphone i carabinieri hanno dunque ritrovato fotografie di armi di ogni genere nonchè orologi di lusso molto probabilmente oggetto di rapina. In alcune intercettazioni inoltre emergerebbe l’ipotesi (e il condizionale è d’obbligo) di un probabile coinvolgimento dei due nei recenti fatti di cronaca avvenuti nell’area flegrea. Iadonisi in particolare, in una conversazione registrata dagli inquirenti dice testualmente:”Io e te Peppe usciamo con quella cosa mitragliamo dieci macchine le cose dei scemi”. Spetterà adesso ai legali di Iadonisi e Ciotola provare a ridimensionare le accuse: i due sono difesi rispettivamente dagli avvocati Paolo Gallina e Annalisa Recano.

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