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sabato, Aprile 27, 2024
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Inchiesta corruzione al Parlamento Europeo, nelle carte spunta anche l’eurodeputato napoletano Cozzolino: “Mi autosospendo”

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Dopo la rimozione dalla vicepresidenza di Eva Kaili, arrestata in flagranza di reato, anche Andrea Cozzolino si è autosospeso temporaneamente dal gruppo S&D. Nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles sulle corruzioni da parte del Qatar che vede protagonisti alcuni funzionari e deputati è stata arrestata la vicepresidente Eva Kaili in flagranza di reato. All’interno della sua abitazione pare sia stato trovato il denaro “corrotto”. Il legale della Kaili però sostiene che la sua assistita “non sapeva nulla” dei soldi ritrovati in casa sua.

Le indiscrezioni da Strasburgo 

Ad essere stato arrestato è anche Francesco Giorgi, compagno della Kaili ed assistente di Andrea Cozzolino (non indagato). Quest’ultimo ha deciso di autosospendersi temporaneamente dal gruppo S&D. In una lettera al al capodelegazione Brando Benifei e alla capogruppo Iratxe García Pérez Cozzolino ha spiegato di voler autosospendersi per: “tutelare me stesso, la mia moralità, la mia integrità politica“.

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Nell’ambito dell’inchiesta che ha visto “crollare” la vice presidente ed il suo compagno infatti si sono alzati polveroni anche su altre faccende legate ai due. Voci da Strasburgo, in particolare, hanno molto criticato il ruolo di assistente di Giorgi a Cozzolino. Il dito puntato sottolinea soprattutto delle indiscrezioni sullo stipendio di Giorgi. Pare infatti che lo stipendio di quest’ultimo fosse molto più alto rispetto a quello di un assistente.

L’e-mail di Andrea Cozzolino 

A convincere Cozzolino alla sospensione potrebbe essere stata anche una sua e-mail. Quest’ultima, inviata precedentemente al voto del 24 novembre per la risoluzione dei diritti umani nel contesto della Coppa del mondo in Qatar, pare aver creato imbarazzo all’europarlamentare. L’e-mail inviata ai colleghi da Cozzolino invitava a votare contro una parte del testo che sosteneva le accuse di corruzione da parte di Doha nell’ottenere i Mondiali. Cozzolino motivava la sua posizione scrivendo che: “il Parlamento Ue non dovrebbe accusare un Paese senza prove delle autorità giudiziarie competenti“.

Ad aggravare ancor di più la posizione di Cozzolino è anche l’invito, nella stessa e-mail, a valutare tutte le possibili situazioni di corruzione in tutti gli eventi sportivi “inclusa la Coppa del mondo in Germania nel 2006“. Quest’ultimo passaggio ha particolarmente infastidito la delegazione tedesca e “l’invito” proposto nella mail non fu accolto. La firma di Cozzolino, inoltre, non compare nell’interrogazione all’Alto rappresentante Josep Borrell.

Quest’ultima, presentata il 28 novembre scorso, trattava della grave situazione sui diritti Lgbtq+ in Qatar. Sotto i riflettori nella “maxi-inchiesta” sul Qatar anche Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione Ue.

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