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giovedì, Aprile 25, 2024
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La storia di Laura Rosi, guarita dal tumore al pancreas grazie ad una cura sperimentale

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In occasione della settimana dell’Airc dedicata alla ricerca sul cancro, ha avuto molto risalto la storia di Laura Rosi, 38enne di Siena che è guarita da un tumore ritenuto incurabile. La giovane donna era stata inserita in un protocollo sperimentale da parte di Davide Melisi, ricercatore dell’Airc a Verona nonché clinico esperto di tumori pancreatici.

LA STORIA DI LAURA ROSI, GUARITA DA UN TUMORE INCURABILE

Laura Rosi è una 38enne originaria di Siena, precisamente della Contrada del Drago vincitrice dell’ultima edizione del Palio. Lavora in un ristorante al centro della sua città d’origine. Nel mese di giugno 2019 decide di donare il sangue ma nei controlli di routine le piastrine risultano basse e gli enzimi epatici molto alti. La successiva ecografia al fegato rivela una diagnosi preoccupante, quella di un adenocarcinoma pancreatico nella stadio più avanzato, non operabile.

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Si rivolge così al dottor Melisi, che la inserisce in un protocollo sperimentale che prevede, oltre alla chemioterapia, un nuovo farmaco sviluppato nei laboratori dello stesso Melisi proprio grazie ai finanziamenti Airc. Per due anni risponde bene ai trattamenti, poi la Tac evidenzia un nuova ripresa della crescita della malattia, passa a un diverso protocollo con nuovi farmaci ma a febbraio 2022 la situazione è peggiore di quanto fosse all’inizio del percorso.

IL MIRACOLO DELLA NUOVA TERAPIA

Così l’oncologo le propone un nuovo tipo di esame, il Next Generation Sequencing, che rivela tutte le mutazioni importanti della malattia, e che evidenzia la mutazione di un gene chiamato Ret contro il quale oggi esistono terapie a bersaglio molecolare (sempre farmacologia senza chemio), così Laura inizia subito il trattamento e ad agosto 2022 il tumore risulta sparito, in risposta completa.

LE PAROLE DI LAURA

Forte, coraggiosa e credente, Laura continua la sua vita circondata dall’affetto del suo compagno, degli amici e dei familiari, senza dimenticare l’intera sua contrada di appartenenza. “Sentiamo molto l’appartenenza al gruppo, la contrada è la tua seconda famiglia e ti supporta quando serve, così è stato per me”, racconta Laura, che a più di tre anni dalla diagnosi è sotto costante osservazione e fisicamente oggi sta molto meglio.

“La ricerca con me ha fatto miracoli, non posso non essere riconoscente e trasferire questo messaggio agli altri, sono in debito e voglio dare forza e speranza a chi ne ha bisogno”. La storia di Laura è lo spot più bello per gratificare il lavoro del professor Melisi e di tutta l’equipe scaligera, ma anche dell’intera settimana dedicata alla ricerca sul cancro di Airc, iniziativa capace di raccogliere negli anni oltre 131 milioni di euro grazie alla generosità di moltissimi sostenitori.

 

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