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sabato, Aprile 20, 2024
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Messa per il nipote del boss a Fuorigrotta, la precisazione di don Pasquale Giglio

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La messa di suffragio a Fuorigrotta per Andrea Merolla, nipote del boss Vitale Troncone, ha portato nei giorni scorsi all’identificazione dei presenti da parte delle forze dell’ordine (leggi qui l’articolo). La funzione si era svolta nella chiesa di San Vitale. Nelle scorse ore sulla vicenda è intervenuto don Pasquale Giglio, parroco della parrocchia del Buon Pastore:«Nel corso di una celebrazione serale di suffragio è stato ricordato Andrea Merolla, un giovane del quartiere Fuorigrotta, incensurato e ucciso in un agguato la sera dell’11 novembre scorso. Le messe in suffragio, tradizionalmente svolte ovunque e per chiunque, hanno il valore e il sapore della vicinanza a chi resta nel dolore e ha bisogno del conforto della misericordia e della speranza; noi non celebriamo la morte, in qualunque modo accada, ma la vita che resta  e va sostenuta. Non esistono messe abusive. Esistono, invece, funerali vietati dall’autorità di polizia per ragioni di ordine pubblico come lo è stato quello di Merolla. Un parroco è il pastore di una comunità ed ha precisi doveri verso i fedeli, tutti i fedeli a quali rivolge solo parole di pietà e di verità come ci ha insegnato il Vangelo».

L’articolo precedente: la messa per Andrea Merolla

C’è ancora una tensione lampante a Fuorigrotta dopo l’omicidio di Andrea Merolla, nipote del boss Vitale Troncone. Ieri pomeriggio gli agenti del commissariato San Paolo sono corsi in piazza San Vitale dove dove all’interno era stata appena celebrata una messa in memoria del giovane ucciso. La funzione, stando alle prime indiscrezioni investigative, non sarebbe stata però autorizzata dalla questura e così gli agenti hanno provveduto ad identificare tutti i presenti. Le indagini sull’omicidio di via Caio Duilio intanto proseguono. Secondo gli investigatori si tratterebbe di un attacco diretto ai Troncone nonchè una possibile ‘risposta’ ad un altro omicidio eccellente, quello di Antonio Volpe (leggi qui l’articolo) ucciso nel marzo scorso. Oltre a questo basti considerare un altro episodio che potrebbe svelare il ‘legame’ tra i due delitti e cioè il fatto che la pistola utilizzata dai killer per uccidere Volpe in via Leopardi fu rinvenuta qualche giorno dopo dagli uomini del commissariato San Paolo in via Brigata Bologna (leggi qui l’articolo), strada che ricade nel’area dove è forte la presenza proprio dei Troncone. Gli agenti in quella occasione sequestrarono una pistola Walther P38 calibro 9 con matricola abrasa e priva di caricatore. Potrebbe dunque esservi un legame tra i due episodi: ieri i killer hanno agito con la chiara intenzione di colpire proprio Merolla, nipote di Vitale Troncone, che ha cercato inutilmente di salvarsi dalla pioggia di piombo dei killer dietro un distributore di carburante. Lì è stato finito prima di essere stato trasportato all’ospedale San Paolo dove è morto poco dopo.

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Il legame tra i delitti Merolla,Volpe e Mercurio

Oltre alla ‘pista’ Volpe bisogna considerare un altro delitto eccellente avvenuto a Fuorigrotta, quello di Gaetano Mercurio, uomo degli stessi Troncone (leggi qui l’articolo). Il ras indicato come vicino al gruppo Troncone di Fuorigrotta, rimase infatti vittima di un agguato di camorra un anno esatto prima dell’omicidio di via Leopardi. Proprio la ‘vicinanza’ al vertice del gruppo di Fuorigrotta ipotizzata come possibile movente dell’agguato: Mercurio fu centrato ad una coscia e al torace con i proiettili che gli perforarono milza e fegato. L’omicidio di Volpe potrebbe essere la più classica delle ‘risposte’ armate a quel delitto: per il momento solo un’ipotesi che è balenata nelle menti degli investigatori a poche ore dal delitto del ‘Serpentone’ (come viene comunemente chiamata via Leopardi). Un’ipotesi però già anticipata da Internapoli (leggi qui l’articolo).

Il ruolo di Volpe negli assetti di Fuorigrotta e l’omicidio Mercurio

Una pista che si basa sul ruolo di Volpe negli equilibri criminali della zona (non a caso viene indicato come il reggente di un proprio gruppo, i Baratto-Volpe) e sul fatto che il 77enne, anche se da tempo era uscito dai radar delle forze dell’ordine, potrebbe essere stato a conoscenza dei motivi dietro l’esecuzione di Mercurio e aver addirittura mediato tra opposte fazioni. Dietro tali ipotesi l’ombra di un potente clan del rione Traiano la cui forza sarebbe cresciuta esponenzialmente negli ultimi mesi: un gruppo ben strutturato e molto attivo nei traffici di droga tra Fuorigrotta, rione Traiano e Pianura. Secondo lo schema dunque l’omicidio di Andrea Merolla potrebbe essere una ‘vendetta’ per il delitto Volpe a sua volta ‘risposta’ all’uccisione di Mercurio.

 

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