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venerdì, Marzo 29, 2024
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Napoli. Intervista al pediatra D’Errico: “Vaccinare anche i bimbi è l’unico modo per fermare il Covid”

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L’emergenza sanitaria non arretra la sua corsa e il Covid-19 sembra diffondersi a macchia d’olio tra i bambini. Sebbene sia possibile aderire alla campagna vaccinale, molti genitori sono ancora titubanti. La paura non permette l’incremento delle somministrazioni tra i più piccoli. A fare il punto della situazione è un baluardo della medicina pediatrica. Il dottor Ubaldo D’Errico di Grumo Nevano è noto in tutta la provincia napoletana ed anche in città. Consigli, rassicurazioni e vicinanza alle famiglie dei suoi pazienti sono gli elementi che contraddistinguono il suo operato. Dalla prima ondata di questa emergenza sanitaria ha assistito diversi pazienti che hanno affrontato direttamente la lotta contro il virus.

L’esigenza del vaccino ai bambini

Lo specialista pediatrico Ubaldo D’Errico ha affrontato la questione dei vaccini anti-Covid ai bambini e l’esigenza della somministrazione: “Non ci sono dubbi. Vanno vaccinati tutti i bambini dai 5 agli 11 anni. Non ci sono possibilità alternative per uscire dalla pandemia. Il vaccino è altamente sicuro. Tutti i dubbi postulati partono da presupposti erronei o soprattutto dalla mancata conoscenza di quelli che sono i veri effetti collaterali dei vaccini. Non è mai esistita una sperimentazione che sia stata fatta contemporaneamente su così tante persone come questa. I dubbi sono stati seminati dall’ignoranza. Non sono vaccini creati da un giorno all’altro, come taluni cercano di far credere. I vaccini che abbiamo oggi sono molto più sicuri di quelli che abbiamo fatto per tanti anni”. 

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La riapertura delle scuole e il rischio Covid

Tra pochi giorni riapriranno le scuole dopo la pausa per le festività natalizie. Le raccomandazioni del dottor D’Errico: “Il primo suggerimento riguarda l’utilizzo di mezzi di protezione individuale a tutte le fasce d’età. Inevitabilmente ci saranno contatti con soggetti positivi, che non sono a conoscenza della loro condizione. L’invito è di non mandare a scuola i propri figli alla prima comparsa di segni sospetti, come tosse e catarro. Rischiamo una deflagrazione di casi”. Riguardo le ultime disposizioni: “Con la riapertura delle scuole si passerà dalla mascherina chirurgica alla FFP2. Si tratta di una decisione giusta perché offre garanzie maggiori”.

 

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