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domenica, Aprile 28, 2024
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Pediatri e vaccini: il dialogo con le famiglie è il primo atto di prevenzione

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In collaborazione con Adnkronos. Sensibilizzare i genitori dubbiosi nei confronti della vaccinazione è un compito primario dei pediatri e degli specialisti. L’invito aperto ai colleghi è stato espresso da Rocco Russo, pediatra ambulatoriale all’Asl di Benevento nel corso della tavola rotonda “Pre-occupiamoci della meningite in Campania: la protezione del paziente pediatrico”, tenutasi a Napoli. L’evento, promosso da Adnkronos Comunicazione, con il supporto non condizionante di GlaxoSmithKline, ha raccolto la voce di clinici e di referenti istituzionali, per favorire una corretta informazione sul ruolo dei vaccini come forma di prevenzione.

“Non è una questione di numeri, ovvero la gravità della meningite non si valuta in base a quanti casi si verificano. Per dare delle cifre, in Campania le misure di contenimento della pandemia da Sara-Cov2 hanno di riflesso diminuito le casistiche a 5, partendo dai 19 pazienti nel 2019 – ha chiarito Russo -. Dobbiamo invece valutare la pericolosità della malattia, che causa danni permanenti fino al decesso, con una evoluzione così rapida che non sempre si è in grado di contenere i danni con le terapie farmacologiche”.

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La risposta che la medicina può dare alle famiglie è però in chiave di prevenzione, in particolare con vaccini efficaci e sicuri. Informazione e dialogo con i genitori e con i ragazzi adolescenti è un aspetto centrale per far crescere la consapevolezza nella popolazione.

“Stiamo cercando di sensibilizzare chi ha dei dubbi – ha ripreso Russo -. Nessuno deve essere lasciato da solo senza risposte chiare né si devono classificare come cattivi genitori coloro che ancora non hanno optato per la vaccinazione. Noi sanitari abbiamo il compito di supportarli verso una scelta chiara e informata. Ed è importante parlarne anche nelle scuole, informando direttamente gli adolescenti, che sono tra i più interessati dalla malattia”.

“Dobbiamo far capire che questa patologia ha una evoluzione molto rapida, in sole 24-48 ore si possono verificare modifiche gravissime a livello neurologico nel bambino – ha sottolineato Antonio D’Avino, medico pediatra e presidente di Fimp, la Federazione Italiana Medici Pediatri -. Noi pediatri prendiamo in carico il neonato già dopo 72 ore dalla nascita e lo seguiamo nel suo percorso di crescita. L’invito per migliorare le coperture, come da Piano nazionale di prevenzione, è di coordinarci maggiormente con i centri vaccinali, i quali potrebbero occuparsi degli adolescenti, una fascia d’età che ci compete ma che spesso ci sfugge, non essendoci obbligatorietà vaccinale. Partiamo da dati comunque positivi, però dobbiamo e possiamo migliorare”.

L’invito a relazionarsi meglio con i centri vaccinali nasce dall’esperienza della pandemia, che ha comportato anche delle innovazioni gestionali, tali da incrementare l’accesso alla vaccinazione da parte della popolazione. E d’altro canto gli esperti si attendono una ripresa numerica della meningite. “Ci aspettiamo nei prossimi tempi una ripresa dei casi di infezione – ha dichiarato Pietro Buono, dirigente Struttura di supporto tecnico operativo della Direzione generale Salute, regione Campania. – La collaborazione con i pediatri di libera scelta è quindi essenziale. Sarà importante anche tornare nelle scuole proprio con le attività di vaccinazione: l’esempio della Regione Puglia dimostra che il lavoro di prossimità scolastica dà risultati positivi. Nessuna costrizione, però l’offerta si fa ancora più vicina alle famiglie, da cui deriva una migliore adesione”.

 

 

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