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venerdì, Marzo 29, 2024
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Perdita del Reddito di Cittadinanza, previsto un nuovo obbligo per i beneficiari

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Nell’ultima Legge di Bilancio è stato introdotto un importante obbligo per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. I percettori che non si presenteranno, almeno una volta al mese, ai centri per l’impiego subiranno la decadenza del beneficio. Inoltre lo stesso vale per chi non può sottoscrivere il Patto per il lavoro ma è vincolato da quello per l’inclusione sociale. Bisognerà presentarsi anche nei centri anti-povertà per vedere i progressi fatti. I navigator resteranno in carica per altri 4 mesi per aiutare i beneficiari a cercare lavoro.

La ricerca attiva del lavoro è verificata presso il centro per l’impiego in presenza con frequenza almeno mensile; in caso di mancata presentazione senza comprovato giustificato motivo si applica la decadenza dal beneficio“, questo prevede la Legge di Bilancio 2022 aggiunge all’articolo 4 – comma 8, lettera B, numero 2 – del decreto 4/2019, convertito in legge 26/2019. 

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Per evitare che il Reddito disincentivi la ricerca del lavoro sono stati rivitati i criteri dell’offerta congrua. Dunque si riducono a 80 km di distanza da casa per la prima offerta ma diventano in tutta Italia alla seconda. Ecco che dopo due posti di lavoro rifiutati si perderà il beneficio. Già al primo rifiuto si perderanno 5 euro al mese ma il decalage si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio

COME CHIEDERE NUOVAMENTE IL REDDITO DI CITTADINANZA

Se l’interruzione della fruizione del Reddito di Cittadinanza avviene per ragioni diverse dall’applicazione di sanzioni, il beneficio può essere richiesto nuovamente per una durata complessiva non superiore al periodo residuo non goduto. Nel caso l’interruzione sia motivata dal maggior reddito derivato da una modificata condizione occupazionale e sia decorso almeno un anno nella nuova condizione, l’eventuale successiva richiesta del beneficio equivale a una prima richiesta.

LE SANZIONI PER I FURBETTI

Chiunque presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal Reddito di Cittadinanza con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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