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sabato, Aprile 20, 2024
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Cugino del ras ucciso a Secondigliano, ergastolo annullato per il delitto Pitirollo

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Doveva morire perchè parente di uno dei killer più fedeli dei Di Lauro. Doveva morire anche a tanti anni di distanza. La memoria lunga degli Amato-Pagano fu responsabile di un altro delitto eccellente nel 2008, quello di Antonio Pitirollo. Era il 29 dicembre del 2008 quando i killer lo raggiunsero in via del Cassano a Secondigliano e non gli lasciarono scampo. Pitirollo non ebbe neanche il tempo di abbandonare la sua Fiat Idea: una raffica di proiettili non gli diede scampo. Oggi la nuova sentenza d’appello si conclude con un risultato clamoroso: Carmine Calzone evita l’ergastolo con la condanna a trent’anni. Di fronte alla V sezione d’Assise d’Appello del tribunale di Napoli (presidente Romano), l’uomo (assistito dall’avvocato Luigi Senese) si è visto riconoscere le attenuanti generiche. Un risultato a cui si è giunti dopo la condanna all’ergastolo in primo grado e la conferma in Appello. Sentenza poi annullata in Cassazione con rinvio ad un nuovo processo d’appello. Processo conclusosi questa mattina con un risultato clamoroso per il fratello del ras Rito (Scissionista della prima ora). Calzone senior aveva già ottenuto l’assoluzione per il delitto del cugino di De Lucia.

L’identikit di Antonio Pitirollo

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Pitirollo era il nipote della madre di Ugo De Lucia, l’uomo che sequestrò e torturò Gelsomina Verde prima di ammazzarla e darle fuoco, solo perché era sospettata di avere una relazione con uno scissionisti. Nel 2004, quando scoppiò la faida Pitirollo era in carcere, quando tornò in libertà la mappa camorristica dell’area a nord di Napoli era radicalmente cambiata e così trovò la morte, dopo essere scampato ad un primo agguato, appena 11 mesi prima. Per gli inquirenti con l’omicidio di Pitirollo gli Scissionisti, nonostante le prime tensioni interne, volevano lanciare un chiaro messaggio ai Di Lauro stroncando sul nascere qualsiasi tentativo di ritorno sulla scena criminale degli uomini di via Cupa dell’Arco.

Pitirollo era già scampato ad un agguato

Il Natale del 2008 a Secondigliano fu dunque un Natale di sangue. Nel mirino dei killer ancora una volta i Di Lauro o le persone a loro legate. Quel Natale è ricordato per l’omicidio di Antonio Pitirollo.  Un cognome conosciuto tra via del Cassano e il Berlingieri perchè legato a Ugo De Lucia uno dei killer più affidabili di Cosimo Di Lauro. Quando finisce la faida e Ugariello viene arrestato, dalle sbarre assiste agli agguati contro la sua famiglia: il primo a morire fu il padre, Lucio De Lucia ‘cap e chiuov’ raggiunto dai sicari in piazza Zanardelli il 21 marzo 2007. Una strategia che, secondo gli inquirenti, era all’epoca legata agli ultimi fuochi di una guerra strisciante che vedeva come nuove pedine quelli della Vanella (passati nell’ultima fase della faida con gli Amato-Pagano) e al ruolo degli emergenti del rione Berlingieri (tra cui i Feldi e i Sacco).

 

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