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martedì, Maggio 7, 2024
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Potrebbe, il Sindaco, pensare a Candido Lampione per nominarlo Assessore nella sua nuova Giunta?

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«Io in Conziglio comunale ormai ci vado per salutare agli uscieri e a qualche viggile urbano» 

Ma lui replica: «Secondo me voi vi state sognando il cippo a forcella» 

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 Questa intervista è stata registrata ed il testo vocale è stato riversato sul computer con una applicazione di trascrizione automatica, per cui esso è una fedele riproduzione dell’audio, al quale non sono state apportate quelle correzioni che altri, nel leggere, potrebbero invocare. 

 Intervista di  MAURO SCARDASASSI 

– Buongiorno, Consigliere. Immagino che lei si ricorderà di me: sono Mauro Scardasassi; ci siamo già incontrati in diverse occasioni, l’ultima circa due anni fa, per un’altra intervista, e credo di averle fatto un buon servizio in occasione dell’ultima campagna elettorale.

«Si. adesso che mi ricordo voi siete quello che non scrive niende da quando i giornali non ci sono più».

– Forse lei vuole equivocare. Io, come gli altri colleghi, scrivo sulle pagine virtuali di una testata on-line, che, per farvi capire, sarebbe come Facebook.

«Non vi preoccupate. lo sò bene. è come se si tratta di chiacchiere e tabacchere i lignamme che voi lo sapete quello che io voglio dire».

– Egregio Consigliere, la carta ormai non si usa più, perché l’informazioni deve essere sempre più veloce, anche perché la gente non ha più tempo per leggere i giornali.

«Sì và bene ma questo a me non mi piace. e tanto vale che è inutile che mi venite a fare questa indervista che poi non sò di che cosa dobbiamo parlare».

– Possiamo metterci d’accordo, se lei vuole… per non imbarazzarla…

«Sendite. io non ò niente da nascondere. con me potete parlare libberamente e di tutto quello che volete. Solo però mi dovete fare una cortesia perché tanto vale è meglio che lo sanno tutti».

– Mi dica. Qualsiasi cosa, ed io vedrò di accontentarla, vista la sua piena disponibilità, che, mi deve credere, con gli altri suoi colleghi è quasi impossibile.

«E si vede che non ci sapete fare le domande».

– E no, caro Consigliere… Il mio problema è che le domande le vogliono fare loro.

«Ma io li capisco perché ognuno deve parlare soltanto di quello che sà. e perciò immagino chisà quande inderviste siete riuscito a fare».

-Veramente nessuna.

«E và bè. qualè il probblema? perché voi lo sapete che cento ualli a cantà nu fà mai iuorno. Ma veniamo a noi. ditemi che volete sapere».

– Mi stava dicendo di una cortesia che dovrei farle. Di che si tratta?

«Sì ma non è chisacché. voi di questa indervista vi prego di farmene stampare quattro o cingue copie ma non più di vendi in modo che io le dò a una diecina dei miei elettori che quelli ne fanno ognuno un cendinaio di fotocopie e le vanno a mettere sotto ai tergicristalli delle macchine in sosta sui marciappiedi».

– Immagino, Consigliere, che l’abbiano già resa edotta della questione politica della verifica di mezzo mandato…

«Sendite come vi chiamate. ma questo che centra colla politica estera? io non capisco se voi volete parlare di Giugliano o degli Statuniti perché di questo argomendo io non ò niente da dirvi».

– Intanto, se permettete, io mi chiamo Mauro Scardasassi, e ci terrei che… non so se mi spiego. Mi stuzzica questa sua sottile vena di ironia, con la quale io immagino che voglia nascondermi qualcosa. Quindi, sarò esplicito: lei sa che il Sindaco ha annunziato di voler fare una verifica politica dopo due anni di amministrazione, e che abbia intenzione di rimuovere quattro o cinque assessori. Lei che ne pensa?

«Io niende. Penzo che se lo vuole fare propabbilmende è perché tiene le sue raggioni e che se li muove sà già dove li vuole mettere che per me un posto vale laltro».

– Consigliere, la prego di non svicolare. Lei mi insegna che se uno viene rimosso non significa che poi viene messo ad un’altra parte. E io non credo che il Sindaco voglia fare il gioco delle tre carte. Non so se mi spiego, come lei direbbe.

«Mi dovete credere se vi dico che io di questo non ne sò niende. perché voi lo sapete che io in Conziglio comunale più chealtro ci vado per salutare agli uscieri e a qualche viggile urbano che ci è rimasto. Per il resto con gli altri solo un saluto e passa perché io sono rimasto come il terzo polo per cui guardandosi tra di loro da destra a sinistra di me fanno finda di non accorgersi. e io vi dico la verità neanghe ci tengo a farmi venire il torcicollo. Ma però questo fatto mi inderessa. ditemi voi di che si tratta. così tanto per farmene un idea se qualcuno me lo chiede».

– Consigliere, qui ormai si parla di crisi, con degli assessori che avrebbero qualche problema…

«Ma io cosa volete che vi dico? le crisi sono una cosa seria che se uno non sene accorge ci possono fare scendere i riscenzielli con tutto quello che poi ne conzegue. in ogni caso io penzo che ci vuole il medico».

– Mi scusi, Consigliere: io intendevo parlare di crisi politica.

«Io ò capito. ma voi invece volete fare finda di non avermi capito. non sò se mi spiego. perché comungue io vi posso assicurare che la politica prima o poi divenda come a una malatia che come tutte le altre può avere una ricaduta. Uno dice Ma io due anni fà stavo bene. e io vi rispondo E chi là detto? Piglia a uno che una volta lo mettevano nel manicomio. poi si scopriva che in mezzo ai pazzi lui invece stava bene. ma voi mi inzegnate che una noce dentro al sacco non fà rumore».

– Lei, Consigliere, può vantare una esperienza politica ultraquarantennale, per cui le domando per quali effettive motivazioni si può decidere di rimandare un assessore a casa, ed in questo caso dopo circa due anni. A questo punto gli elettori vorranno sapere se un assessore, nel pieno delle sue funzioni, ha fatto bene o ha fatto male, e se è giusto privarlo delle sue prerogative.

«Mio figlio mi à spiegato che questa è un ipotesi di terza mano nel senzo che se voi prendete a uno che non à avuto niende a quello non ci fà specie se lo minacciono di toglierci qualcosa perché il risultato non cambia. Io però vi convesso che questo melo sono dovuto fare spiegare altre due volte e non vi dico se veramende ciò capito qualcosa se la mettiamo sotto il lato politico perché dico io è mai possibile che uno in due anni non à fatto niente se comunque a chiungue che ci chiedeva un appuntamento faceva sapere che aveva molto da fare a parte il fatto di portare il cane a fare pipì».

– Consigliere, mi è stato detto che lei, in politica, volgendo lo sguardo verso l’altra barricata,  ha sempre privilegiato i rapporti umani con i suoi competitor, in quanto non li ha mai considerati avversari. Mi potrebbe delucidare il significato di questa differenza concettuale nel caso specifico degli assessori che il Sindaco – si dice – andrebbe a sostituire?

«Vedete. io ò sempre penzato che ognuno nella vita cerca di fare qualcosa di buono per cui se non ci riesce il risultato non cambia e che in fondo anche in politica le cose si fanno affin di bene. Che vi debbo dire? mi dispiace».

– Capisco: si tratta, dunque, di un caso umano, perché immagino che lei, Consigliere, pur stando all’opposizione, abbia avuto una assidua frequentazione amicale non solo con i Consiglieri dell’altra parte, ma anche con gli Assessori.

«Mi stò ricordando che voi non siete di Giugliano e che ci mancate da molto tempo perché mi state dicendo che io stò a lopposizione e questo non è vero nel senzo che io non dò più  fastidio. perché quando uno comincia a avere una certa età si deve fare i conti che tu se parli quelli non ti stanno a sendire. non sò se mi spiego».

– Mi permetta di essere più diretto. Ma lei, Consigliere, in che rapporti sta con questi Assessori?

«Sendite. io non sò neanghe quandi ne sono. ma questo non lo dovete scrivere. Vedete. per me sono tutti delle persone che sanno fare il proprio lavoro. ma sono anghe come quelli autisti che a ognuno la sua azzienda ci dice dove devono andare».

– Mi rendo conto che lei ha una grande esperienza politica e che ha imparato a mangiare pane e volpe. Insomma, mi permetta di osservare che lei è capace di stare in equilibrio tra quello che dice e quello che pensa. Ma, passiamo ad altro.

«A questa domanda preferisco di non rispondere».

– Ma io non gliel’ho fatta ancora. Dunque, facciamo un’ipotesi: il Sindaco, dopo aver letto questa intervista,  decide veramente di cambiare quattro o cinque Assessori, e decide, a questo punto, di chiamarla a far parte della sua nuova Giunta. Lei, Consigliere, che cosa mi risponderebbe?

«A voi niente. al sindaco non lo sò. e vi dico che secondo me voi vi state sognando il cippo a forcella».

_ _ _ _ _ _ _ _ _ 

P.S – A fronte di altre mie domande di incalzante attualità politica ed amministrativa, riferite ai due anni trascorsi dalle ultime elezioni del settembre/ottobre 2020, il Consigliere Candido Lampione si è palesemente rifiutato di rispondere, adducendo un pretestuoso ritardo sulla sua tabella di marcia, dovendo rientrare a Roccaraso, dove pare  abbia costituita la sua residenza ordinaria, probabilmente nella villa della cugina On. Armanda Scardazzone. – In fede, Mauro Scardasassi.

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