Hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato davanti al GIP del Tribunale di Napoli Dott. Fabrizio Finamore. Si tratta di Marino Napolano, difeso dall’avvocato Luigi Poziello; Vincenzo Fabio Poziello, difeso dagli avvocati Nello Palumbo e Raffaella Terrestre; Francesco Vitiello, difeso dagli avvocati Sergio Aruta e Giovanni Marrone. Alla scorsa udienza c’è stata la requisitoria del pubblico ministero della Dda Antonella Serio, la quale ha chiesto il pugno duro: 10 anni di reclusione per ciascuno dei tre imputati di Giugliano Il processo è stato rinviato al 13 luglio, quando ci sarà la discussione degli avvocati e la sentenza.
La richiesta in un cantiere a Giugliano
L’episodio estorsivo risale al maggio dello scorso anno. Come ricostruito dai magistrati della DDA nel maggio dello scorso anno due persone (Poziello e Napolano) si presentarono presso un cantiere edile all’interno di un noto parco nel centro storico di Giugliano. Qui erano in corso lavori di ristrutturazione, e rivolgendosi ad un operaio rivolsero le seguenti parole “dovete mettervi a posto con il masto di Giugliano”. Uno dei soggetti mostrò anche la pistola che aveva nei pantaloni. Dieci giorni dopo due soggetti si recavano nuovamente sul cantiere e chiesero se si fossero messi a posto con “gli amici di Giugliano”. La vittima chiese spiegazioni su chi fossero questi “amici di Giugliano” avendo sentito dire che a Giugliano comandava il clan Mallardo ed entrambi rispondevano “sempre noi siamo”. A quel punto la persona chiese come fare per potersi “mettere a posto” e gli rispondevano che doveva incontrare un soggetto chiamato “o cavallo” (Vitiello) il quale gestiva e decideva l’entità della somma da versare.
Per seguire tutte le notizie collegati al nostro sito oppure vai sulla nostra pagina Facebook