Un racket persino sulle rapine, una ‘longa manus’ che colpiva indistintamente anche i criminali comuni come rapinatori e i ladri abituali. C’è anche questo nell’ordinanza che ha decapitato i vertici del clan Mazzarella c’era la ‘spia’ del clima asfittico criminale che si era creato dal clan a San Giovanni a Teduccio. Era questa la ‘legge’ del clan Mazzarella, fazione di San Giovanni a Teduccio, quella guidata dai fratelli Salvatore e Maurizio (quest’ultimo latitante) Donadeo.
Intimidazioni che non risparmiavano nessuno come quel rapinatore che, dopo aver messo a segno un colpo in banca da 100mila euro, si vide i sicari del clan sotto casa per riscuotere la ‘tassa’. Sicari inviati da Salvatore Donadeo ‘o puzzolent quando reggeva il sodalizio. Nel quartiere si sparse la voce dell’avvenuto colpo e Donadeo non ci mise molto a chiedere all’uomo un ‘regalo’ da 10mila euro inviandogli i suoi scagnozzi sotto casa “ per mettersi a posto e riparare al torto subito”: quest’ultimi, per intimorire l’uomo, esplosero alcuni colpi di pistola contro la sua abitazione. Emissari di morte e terrore.