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venerdì, Aprile 26, 2024
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Detenuto di Melito morto in carcere, disposta l’autopsia sul corpo di Salvatore Luongo

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Disposta l’autopsia sul cadavere di Salvatore Luongo, detenuto trovato senza vita nel carcere di Benevento. Al momento gli organi preposti parlano di suicidio, secondo loro Salvatore si sarebbe impiccato. Ma la famiglia vuole vederci chiaro ed ha sporto denuncia. Del caso se ne stanno occupando anche Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà, e Pietro Ioia, garante napoletano.

 “Non conosciamo il corto circuito che porta a queste tragedie”, sottolineano Ciambriello e Ioia. “La maggioranza di loro – spiegano – sono giovani ed in carcere per piccoli reati. Il carcere è stato rimosso, è diventato una discarica sociale, che ospita detenzione sociale. Salvatore, napoletano, proveniva da Brindisi e da sabato era nel carcere di Benevento, nella giornata di ieri, alle 15:00, aveva sentito al telefono la sua compagna. Era arrivato a Benevento per una udienza ed era in cella con un’altra persona. Domani ci sarà l’autopsia. Vite, come si vede, per lo più giovani, finite, per disperazione, senso di impotenza o chissà cos’altro, nei pochi metri quadrati di una cella,insieme ad un altro recluso. Chiediamo che si faccia chiarezza su questa morte”, commentano Ciambriello e Ioia che poi concludono lanciando un appello: “Abbiamo bisogno di più figure sociali nelle carceri, di più trattamento, di più lavoro. Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria,può custodire ed accudire, ma non c’è rieducazione e reinserimento sociale senza azioni positive del territorio e degli Enti locali. E il volto costituzionale della pena necessità di magistrati di sorveglianza più efficaci e coraggiosi”.  

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Giovane di Melito morto in carcere, la famiglia: “Vogliamo sapere cosa è successo”

Chiedono di sapere cosa è accaduto e di vedere il corpo di Salvatore Luongo, 22enne di Melito deceduto in circostanze sospette nel carcere di Benevento. Ieri sera Salvatore ha telefonato ai familiari dicendo che stava bene ma che era un po’ preoccupato per la presenza nella sua cella di un nuovo detenuto, di nazionalità bulgara, che lo guardava con atteggiamento sospetto. “Chiederò di essere trasferito”, disse Salvatore ai familiari. Quella è stata l’ultima volta che lo hanno sentito. Alle 23:30 di ieri sera è arrivata, infatti, una chiamata alla compagna che ha avvisato della morte di Sasà. “Purtroppo le dobbiamo dare una brutta notizia, Salvatore è deceduto, si è ucciso. Il corpo sarà portato all’ospedale di Giugliano per il riconoscimento”. Una doccia gelata.

I familiari credevano fosse uno scherzo, ma si sono recati lo stesso all’esterno del San Giuliano dove, verso l’una di notte, è giunto un furgone con la bara di Salvatore. “La sala mortuaria era chiusa, nessuno aveva avvisato dell’arrivo della bara. Il cadavere è rimasto per 3 ore nel furgone. Abbiamo chiamato polizia, carabinieri, carcere di Benevento. Nessuno ci ha risposto. Solo alle 4 è stata aperta la sala mortuaria. A noi non è stato concesso di vederlo”, denunciano i familiari. “Non sappiamo com’è morto, ci hanno detto che si sarebbe ammazzato ma noi non ci crediamo. Vogliamo conoscere la verità”. 

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