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sabato, Aprile 27, 2024
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Scontro nel M5S Giugliano. Pezzella: “Hanno chiesto la mia espulsione”, D’Agostino: “Ricostruzioni fantasiose”

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Nervi tesi all’interno del Movimento 5 Stelle di Giugliano. A scatenare l’ennesimo strappo è il post del consigliere comunale e metropolitano Salvatore Pezzella. Il più votato della lista dei grillini alle ultime elezioni, infatti, ha dichiarato che tre esponenti del gruppo consiliare (Salvatore D’Agostino, Stefano Palma e Stefano Ricciardiello) avrebbero chiesto la sua espulsione dal Movimento. Il motivo? Le continue incomprensioni in ambito amministrativo, per ultimo sui Pua. “Nella mia vita lavorativa e politica mi sono fatto da solo, non sono un signor si! La mia gente è la mia città viene prima di tutto! Purtroppo non ho più abbastanza anticorpi per sopportare lo stupro che determinate persone stanno facendo al movimento stesso! Da quando il sottoscritto ha messo sul tavolo come assessori giovani preparati ma soprattutto sapevano leggere i documenti, Pasquale Mallardo e Francesca D’Alterio però chissà perché si sono dimessi dopo pochi mesi”. Riguardo la presunta richiesta di espulsione, Pezzella afferma: “Non capirei le motivazioni…”. Accuse dure quelle del consigliere metropolitano, che già era entrato in polemica sull’approvazione dei Pua.

La replica di Salvatore D’Agostino

A chiarire la vicenda è Salvatore D’Agostino (attuale capogruppo in Assise del M5S), il quale commenta queste voci parlando di gossip: “Di politica si parla sempre troppo poco, mentre si tende sempre di più, sfortunatamente, a parlare di gossip e di fantasiose ricostruzioni. Per quanto riguarda il destino di ognuno di noi, penso che alla fine, nelle piccole e grandi cose, tutto dipenda dai fatti e dalla reale credibilità che si costruisce restando fedeli alla propria matrice valoriale.
Ne approfitto per lanciare un appello: auspico che tutti gli organi di informazione si concentrino su quanto sta accadendo nel nostro Paese e su come, insieme, possiamo cambiare le cose a cominciare dalle nostre comunità.
Un bel primo passo sarebbe parlare tutti i giorni di autonomia differenziata per informare i cittadini e dunque renderli veramente liberi di scegliere”.

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D’Agostino racconta di essere stati stati in Senato al convegno del senatore Nave, “I Giovani e il lavoro declinato secondo le esigenze dei tempi moderni”: “Abbiamo parlato della necessità di coniugare il lavoro al futuro, affinché diventi dignitoso per tutti ma anche appetibile per le nuove generazioni.
È un tema che ci sta molto a cuore e grazie al senatore Nave abbiamo potuto portare in Senato anche la voce di aziende del nostro territorio e di chi si occupa di formazione ed incrocio domanda/offerta.
Non c’eravamo solo noi consiglieri, ma anche cittadini giuglianesi sensibili alle dinamiche dell’occupazione e, di contro, della mancanza di occupazione.
Perché parlare di giovani oggi ci porta necessariamente a parlare di emorragia delle nostre risorse umane, quelle che dovremmo smettere di definire “capitale” e cominciare a definire “potenziale”. Il lavoro del futuro, di fatto, si declina rimettendo la persona al centro, ancor più in questa epoca di trasformazioni veloci, caratterizzata dall’avvento dell’intelligenza artificiale.
Dobbiamo necessariamente trovare il modo di trattenere i nostri talenti, fermare l’emorragia forzata, capire che se ad emigrare non sono soltanto le persone altamente qualificate ma anche quelle non qualificate, allora il problema sono i salari troppo bassi.
La nostra lotta per il salario minimo dovrebbe essere sposata da tutti come tema trasversale e invece la proposta del M5S che fissa a 9€ la soglia di dignità, è stata sabotata da una destra che consente ancora ci siano contratti, come quelli della vigilanza privata, a 5€ l’ora.
Questi sono i temi importanti di cui dobbiamo parlare.
E per questo ieri abbiamo partecipato ad un evento dove abbiamo potuto ascoltare sia il punto di vista delle aziende che quello dei giovani ed abbiamo compreso che è giusto che essi puntino alla realizzazione dei propri sogni e che non debbano essere sottomessi alla logica dello sfruttamento.

Abbiamo affrontato anche tanti altri temi, come per esempio la necessità che lo Stato centrale sostenga economicamente, facendosene carico, le donne lavoratrici in maternità, poiché non può esserci politica per la natalità che tenga se poi si viene meno nel tutelare con i fatti e non a parole il diritto di essere madre lavoratrice.
Ed è stato interessante anche ascoltare la voce dei privati che chiedono di instaurare ponti davvero collaborativi con il pubblico, consapevoli che questa società non può più essere resa fragile da troppi anelli deboli. La formazione, l’orientamento al lavoro, la costruzione della leadership personale, devono essere inanellati in un percorso che poi sfoci in occupazione dignitosa e rispettosa dei personali talenti e disposizioni. È un percorso lungo ma va programmato proprio per non essere sempre, come Paese, alla rincorsa delle emergenze.

A Roma abbiamo anche avuto il piacere di incontrare il nostro coordinatore regionale, Salvatore Micillo, in questo periodo impegnato nella costituzione dei gruppi territoriali, proseguendo il radicamento territoriale espressione del nuovo corso del Movimento 5 stelle a guida Giuseppe Conte.
È stata una bellissima giornata, su cui però nel pomeriggio è calata un’ombra, quello dell’ok dato dalla destra, in Senato, al becero disegno secessionista dell’autonomia differenziata. Una negazione della nostra storia, anacronistica e in contraddizione con i tempi correnti e l’anelito verso un futuro di Europa forte ed unita. L’abbiamo rinominata legge “spacca Italia” perché conferire maggiori autonomie in materie come sanità ed istruzione a regioni ricche come il Veneto e la Lombardia significherà la condanna delle regioni del Sud ad essere fanalino di coda per quanto riguarda le risorse destinate ed i servizi ai cittadini. Si creeranno divari abissali, anche e soprattutto perché non ci saranno più organi controllori al di fuori di una fantomatica commissione paritetica (fumosa ed incomprensibile per ora).
E di questo abbiamo parlato tanto, perché le forze progressiste, in primis il M5S, dovranno canalizzare le loro energie nel dare battaglia a chi rievocando la storia trapassata, ieri nell’aula del Senato ha fatto sventolare la bandiera della “Serenissima”.

Ma noi lotteremo stretti al Tricolore perchè questa secessione di stampo leghista non farà altro che ingrossare le fila dei cittadini di serie B, mentre noi pensiamo da sempre che nessuno debba restare indietro. Lo dice la nostra Costituzione”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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