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sabato, Aprile 27, 2024
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“Sta portando il popolo ucraino al massacro”, chi sono i parlamentari italiani che hanno disertato il discorso di Zelensky

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Simone Pillon (Lega), Enrica Segneri (M5S), Veronica Giannone (eletta M5S, ora FI), Bianca Laura Granato (eletta M5S, ora misto), Matteo Dall’Osso (eletto M5S, ora FI), Emanuele Dessí (eletto M5S, ora PCI), Gianluigi Paragone (eletto M5S, ora Italexit),  Vito Comencini (Lega Salvini) ed i membri della componente “Alternativa c’è” (17 parlamentari). Queste le persone assenti oggi al discorso in Parlamento del Premier ucraino Zelensky.

È bufera su Vito Petrocelli, il presidente M5S della Commissione Esteri del Senato che dopo aver votato contro la risoluzione sull’invio di armi all’Ucraina ha scelto di non partecipare alla seduta in cui è intervenuto il presidente di Kiev, Volodymyr Zelensky. “Fuori da questo governo interventista, che vuole fare dell’Italia un paese co-belligerante”, ha scritto su Twitter subito dopo il forfait. Parole che non sono piaciute ai vertici del suo partito: “La posizione di Petrocelli è personale, si vedrà quando ci sarà il voto (sul decreto Ucraina, ndr), lui prenderà le sue decisioni. È chiaro che se voterà in maniera diversa rispetto al gruppo su una questione di fiducia sarà un problema. In quel caso sono previste sanzioni”, dice all’Ansa la capogruppo al Senato Mariolina Castellone. Quelle di Petrocelli “sono considerazioni personali” anche per il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d’Incà: “Non c’è dubbio sulla posizione del nostro Paese, una condanna dell’aggressione russa e di una ricerca in tutti i modi di una soluzione di pace. La posizione è quella indicata da Conte”, precisa.

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Non c’era la deputata ex M5s (ora al Misto) Bianca Laura Granato. Il motivo? “Penso che questo suo insistere con l’inasprimento delle sanzioni senza mai chiedere all’Italia un potenziamento dell’azione diplomatica sia una chiara richiesta di intervento nel conflitto” ha fatto sapere all’Adnkronos. Granato ha poi aggiunto che a suo giudizio “Zelensky non è un messo di pace…”. Chi scelgo tra Zelensky e Putin? “Penso che tra i due Putin stia agendo per arginare l’espansione della Nato ad est, Zelensky invece sta agendo per porre l’Ucraina sotto il protettorato anche militare occidentale, il che non implica che stia necessariamente facendo l’interesse del suo popolo”.

Sulla sua pagina facebook Granato va anche oltre, condividendo un filmato pubblicato dal canale Telegram “Dentro la notizia” in cui si sostiene che le élite del “Nuovo Ordine Mondiale” vorrebbero attuare il “Grande Reset” in Ucraina (una sorta di piano per riformare il mondo tramite la pandemia) e che i cittadini poveri riceveranno il risarcimento di guerra solo se si vaccinano.

Matteo Dall’Osso, ex M5s ora in Forza Italia spiega: “Non ero in Aula alla Camera oggi per l’intervento in video conferenza di Zelensky perché non voglio essere loro complice… Questa è istigazione alla guerra…” dice il deputato all’AdnKronos che poi cita un passaggio in cui il presidente della Camera Raffaele Fico dice a Zelensky “il Parlamento italiano è con te…”. “Non è così – protesta Dall’Osso -, perché io non ero lì alla Camera con loro”. Il deputato rifiuta però allo stesso modo l’etichetta di filoputiniano: “Lo ripeto, non voglio essere loro complice, questo significa istigazione alla guerra…”.

Contro l’invito del presidente ucraino si è schierato un altro parlamentare ex M5s, ovvero Emanuele Dessì, ora passato al partito comunista. “Oggi non sarò in aula ad ascoltare Zelensky” scrive su facebook. “È un gesto simbolico, schierarsi politicamente e materialmente con l’invio delle armi, impedisce al nostro paese di essere credibile nelle mediazioni per la risoluzione del conflitto e getta le basi per un allargamento della guerra e per ulteriori future tensioni”. In un’intervista rilasciata a “Repubblica” il senatore ha spiegato di non essere filo putiniano e di essere “neutrale” rispetto all’invasione russa. Secondo Dessì anche Zelensky “ha le sue colpe” e a causa del “protagonismo” di Putin, dello stesso presidente ucraino e del governo Usa “rischiamo la terza guerra mondiale”.

Zelensky alla Camera: “Mariupol come Genova, immaginatela distrutta”. Draghi: “Eroica resistenza contro la ferocia di Putin”

Un’ovazione ha accolto e salutato l’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle Camere riunite. Un discorso durato 12 minuti, cui è seguita la replica del presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il discorso di Zelensky – “Caro popolo italiano, oggi ho parlato con sua Santità Papa Francesco e lui ha detto parole molto importanti”, ha detto Zelensky. A papa Francesco “io ho risposto che il nostro popolo è diventato l’esercito”, ha detto il presidente ucraino ricordando quanto l’Ucraina ha visto il “male che porta il nemico, quanta devastazione lascia a quanto spargimento di sangue”. Zelensky ha ringraziato per l’aiuto e l’accoglienza al popolo ucraino in fuga. “Italia ha aperto il cuore e le porte” all’Ucraina. E “gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati durante l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni”, ha detto il presidente ucraino Zelensky in videocollegamento.

“L’invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata”, ha aggiunto Zelensky. Il presidente ucraino ha ricordato il tragico numero dei bambini uccisi, bilancio drammatico passato da 79 a 117 in una settimana, riporta Zelensky. “A Kiev – aggiunge – torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni. L’ultima volta in Europa è stato fatto dai nazisti”.  “L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare”, ha detto il presidente ucraino.

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La replica di Draghi – “La resistenza” di “tutti i luoghi in cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica”, ha detto il premier Mario Draghi in occasione del videoincontro, aggiungendo che “davanti all’inciviltà non ci giriamo dall’altra parte”. “Oggi l’Ucraina non difende solo se stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza”, ha detto il premier Mario Draghi. “Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”, afferma Draghi. “In Italia abbiamo congelato beni per oltre 800 milioni di euro agli oligarchi russi” vicini a Putin, ha ricordato il premier.

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