L’ossessione per la moda è costata la liberta a Francesco Pio Valda, infatti, proprio per tre paia di scarpe firmate il giovane avrebbe compiuto sia l’omicidio di Francesco Pio Maimone che effettuato una telefonata dal carcere di Terni. Infatti lo scorso aprile il 23enne avrebbe chiesto alla sorella Giusy di inviargli le sue Nike e le Valentino tramite il pacco destinato ai detenuti.
Nel passare in rassegna tutti gli indumenti la ragazza ha specificato che, per volontà della mamma, le sneakers americane non erano contenute nel pacco. Questa strategia sarebbe ideata per scongiurare che si potesse accertare che Valda sia un patito di scarpe, evitando di dare un’altra possibile prova nelle indagini sull’omicidio del giovane di Pianura.
L’OMICIDIO DI FRANCESCO PIO MAIMOME
Il 21 marzo 2023 Valda ha esploso diversi colpi di pistola contro Maimone al culmine di una lite, infatti, il pizzaiolo sarebbe stato ucciso con un proiettile per aver sporcato le scarpe del 23enne di Barra. Proprio per quell’omicidio il giovane venne trasferito nel carcere umbro da dove, nel pomeriggio dell’aprile 2023, ha chiamato la sorella Giusy: “Ma mi hai messo le scarpe quelle la della Valentino le nere?” poi Francesco Pio Valda chiede nuovamente alla sorella “I jeans quelli la., incomp…, le scarpe sia quelle della Nike e sia quelle della Valentino“. Dunque la conversazione intercettata, secondo la Procura di Napoli, prova che Valda aveva la disponibilità di un telefonino, intestato a cittadino extracomunitario, con il quale comunicava con i propri familiari dal carcere .
Valda canta le canzoni neomelodiche dal carcere, c’è la live su Tiktok.
Lo scorso dicembre la Polizia di Stato ha denunciato 3 giovani detenuti nel carcere di Terni per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione. La Squadra Mobile di Napoli aveva segnalato alla Questura umbra un video trasmesso in diretta live su TikTok nel quale tre ragazzi, di cui due con volto parzialmente coperto da sciarpe, festeggiavano con una pizza a suon di canzoni neomelodiche.
Le indagini della Polizia di Stato che, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica, consentivano di identificare gli autori del filmato due dei quali di origini campane e l’altro siciliane. Proprio grazie all’identificazione del siculo, unico con il volto scoperto, tramite il sistema Sari dando pieno riscontro all’ipotesi investigativa.
I ragazzi identificati dopo il video
Individuati i responsabili e la cella in cui era stato registrato il video, nella tarda serata del 13 dicembre scorso, personale della Squadra Mobile di Terni e della Polizia Penitenziaria hanno dato esecuzione al decreto di perquisizione emesso dal Procuratore all’interno del carcere.
L’attività ha permesso di rinvenire, accuratamente nascosto, il mini cellulare che, malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni, nonché gli stessi indumenti che avevano utilizzato per celare il volto. Per questi i giovani sono stati denunciati per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, essendo, l’utilizzo da parte dei detenuti di telefoni cellulari all’interno del carcere un reato severamente sanzionato.
Valda canta le canzoni neomelodiche dal carcere, c’è la live su Tiktok
