In secondo grado arriva la sorpresa per il ras di Forcella Luigi Vicorito, imputato nel processo per la morte di Salvatore Ferraiuolo. L’uomo era accusato di aver ucciso e gettato in mare 34 anni fal’ex guardaspalle del boss di Forcella Luigi Giuliano che, reo confesso, aveva chiesto di essere processato con il rito abbreviato. I moventi erano due. Il primo è che Salvatore Ferraiuolo, che spesso era a casa dei Giuliano perché considerato un uomo di fiducia della cosca, fu sorpreso a frugare nella stanza della moglie di Luigi. Alcuni collaboratori di giustizia hanno riferito di questo movente ma dietro in realtà c’era altro. Ferraiuolo era stato accusato di un reato per il quale difficilmente chi è accusato nella camorra può salvarsi: fare la spia. Ed era accusato di fare la spia proprio a Luigi Giuliano che iniziò ad indagare su quanto faceva il suo affiliato e alla fine si convinse che era arrivato il momento di ucciderlo.
Ferraiuolo venne invitato a salire sulla barca di Luigino. A bordo dell’imbarcazione salirono Luigino altre tre persone tra cui Vicorito. Il ras in primo grado aveva rimediato trent’anni di reclusione. La Corte d’Assise d’Appello di Napoli (V sezione) ha invece ribaltato la decisione condannano Vicorito a sedici anni: merito delle argomentazioni del suo legale, l’avvocato Leopoldo Perone. Ferrariuolo venne ammazzato con quattro colpi alla nuca e il suo corpo buttato in mare. Proprio come Ciro Di Marzio in uno degli episodi clou di Gomorra.