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sabato, Aprile 20, 2024
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Adl a sorpresa su Spalletti: “Resta se sente l’anima azzurra, non ha preso casa a Napoli”

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“Spalletti ha preso casa a Napoli? No. Lui deve sentire Partenope nella sua anima. Se sente questa anima tinta di azzurro non potrà farne a meno anche il prossimo anno sia da allenatore, ruolo in cui è formidabile, sia da uomo, che è serio”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis rispondendo alle domande sul futuro del tecnico del Napoli per la prossima stagione.

De Laurentiis, in una conferenza stampa nella sede del Comune di Napoli per delle sculture in ricordo di Maradona, ha ricordato: “Da allenatore l’ho preso per due anni con l’opzione del terzo a mia decisione. Lo abbiamo lasciato lavorare e ambientare, io per otto mesi non ho fatto dichiarazioni, perché dovevo conoscerlo. Lui ha figli grandi ma ha una bimba di dieci anni e la moglie che vivono a Milano e non sempre la situazione è facile. Non esiste solo il calcio ma anche i problemi familiari. Vedremo”.

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De Laurentiis a muso duro: “Stadio nuovo? Non si può eliminare la camorra dal paese…”

Aurelio De Laurentiis si è soffermato a lungo anche sulla questione stadio:

“Ho già un progetto per lo stadio, fatto dalle persone che hanno fatto lo Juventus Stadium. Si è configurata subito una bellissima intuizione, quella che per decidere bisogna essere in pochi, massimo in due: una parte e una controparte. Il sindaco mi disse che dello stadio voleva interessarsene lui e soltanto lui in prima persona. Io non ho assolutamente invaso il suo campo d’azione perché quando un sindaco viene eletto in questa città ha bisogno di almeno 6-7 mesi per capire che casino è questa città. Uno vorrebbe non saperlo perché è un atto d’amore verso la città, una consacrazione di sé stessi in una città che è come una piovra e ti risucchia in tutto il caotico non fare di decenni. Una questione che riguarda anche il Paese. Il sindaco, che è stato anche ministro e quindi conosce le regole per amministrare il Paese, si è fatto assegnare da Roma una persona perfetta per il bilancio. Perché questo comune è sempre stato disastrato per i bilanci. Ha dovuto in questi 7-8 mesi lavorare, capire, immergersi soprattutto.

Lo stadio sta lì e lo rimetteremo a posto. Lo faremo diventare un bellissimo stadio. Ma dobbiamo studiare tutte quelle che sono le collaterali problematiche affinché uno stadio funzioni al top: viabilità, servizi e trasporti di giorno e notte, possibilità di far vivere una struttura sette giorni su sette. Sono tutte cose facile a dirsi, ma in una città e in un quartiere come quello bisogna trovare le opportune volontà, anche da parte di chi abita quel quartiere perché non puoi disastrare la loro vita. Lì dentro c’è il simulacro del calcio, del tifo, ma ci sono anche quelli che non sono tifosi e che non vivono per il Napoli. E tu devi rispettarli, non puoi distruggerli una vita. Magari quelli ci hanno messo anni di risparmi per comprare una casa lì. Per questo bisogna avere rispetto di tutte le componenti.

A me piacerebbe abbandonare l’idea del vecchio. Voi avete sempre detto che sono un visionario perché tutto quello che ho predetto, pur non appartenendo al mondo del calcio, si è avverato. E’ vero che in Inghilterra si pratica il calcio migliore del mondo. E’ vero che ci sono gli stadi più funzionali del mondo. E’ vero che c’è una legge che ha messo fuori causa gli hooligans. Ma noi non possiamo mettere fuori casa la Camorra, la Mafia, la ‘Ndrangheta. E’ un po’ più complicato, serve capacità di adattamento. Una cosa che aveva mio padre e che appartiene ai napoletani”.

 

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