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venerdì, Aprile 26, 2024
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NAPOLI, FINE DI UNA STAGIONE DELUDENTE: SOGNANDO LA RINASCITA

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Giù il sipario. Il Napoli chiude la sua deludentissima stagione con un roboante quanto inutile tre a zero contro un Chievo salvo ed appagato. L’obiettivo dichiarato in estate, quello di migliorare l’ottava posizione dello scorso anno, è stato fallito. Dodicesimo posto, dopo essere stati per quasi un girone ai quartieri alti del campionato. Un’annata difficile, gonfia di euforia prima e amarezze poi. Un ottovolante che deve far riflettere la società. Invitarla ad una sana autocritica. L’inizio di un nuovo ciclo verrà annunciato da De Laurentiis in settimana, quando esporrà la cosiddetta fase-due del progetto. La situazione finanziaria del club è sana; il bilancio è in attivo, il fatturato, con gli introiti derivanti da tv, Lega e sponsor, si aggira intorno ai 100 milioni di euro. I presupposti per ripartire ci sono tutti; è di oggi la notizia dell’acquisto ufficiale di Fabio Quagliarella, ottimo attaccante, per di più napoletano di nascita. Quali dovranno essere i cardini del progetto-Napoli, d’ora in poi? Innanzitutto una migliore gestione della disciplina. Basta con la ridda di voci sulle bravate notturne dei giocatori. I calciatori abbiano un comportamento più professionale, in campo e fuori. Si è tanto parlato di uomini-spogliatoio, di spaccature tra clan, italiani contro sudamericani. Marino ha parlato di “cessioni che faranno capire”. Cosa dobbiamo capire? Sfumerà finalmente la coltre di mistero intorno a questi ultimi quattro disastrosi mesi? C’è bisogno di giocatori esperti, carismatici che guidino la squadra con l’esempio e la grinta. I Montervino e i Cannavaro possono rimanere nel progetto ma debbono fare per intero la loro parte di nocchieri, insieme ai “pilastri” che si spera arriveranno. Passiamo al discorso più squisitamente tecnico. Donadoni finora ha molto provato e molto sperimentato. Ha dato un minimo di solidità alla difesa, tutt’altro che eccelsa ma nemmeno da buttare. E’ la settima del campionato, solo sei squadre hanno preso meno gol del Napoli. E’ un reparto dunque da rinforzare, non da rifare. Serve un leader, se si vuol fare il salto di qualità e poi uno o due fluidificanti di fascia. A centrocampo si attende solo l’annuncio ufficiale per Cigarini, regista di buona tecnica e visione di gioco ma un po’ esile fisicamente. Occorrono corsa e forza d’urto; Gargano può garantire soprattutto la prima, Blasi entrambe ma deve tornare quello dello scorso anno, come vari suoi compagni, del resto. Molto dipenderà dalla scelta del modulo, in merito alla quale Donadoni ha disseminato indizi contrastanti. Pare che la base sarà ancora una volta la difesa a tre; se il Napoli giocherà col 3-4-3, visto che l’ex-ct ama il tridente offensivo, che ruolo avrà Hamsik? Hamsik e tre punte sembrano un lusso difficilmente sostenibile. Molti giocatori poi, da Maggio a Mannini, sono degli ibridi tatticamente; al tecnico bergamasco il compito di disciplinarli e magari reinventarli, in nuovi ruoli e con nuove mansioni. Tra le punte azzeccato, come già detto, l’acquisto di Quagliarella mentre Pià, a suon di reti, chiede a gran voce una riconferma. L’infinito quanto stucchevole dualismo Denis-Zalayeta verrà accantonato; in lista di sbarco l’uruguagio, poco prolifico esattamente quanto è stato poco professionale quest’anno mentre l’ex-Independiente è ancora un rebus. Capitolo-Lavezzi. Per lui il Liverpool avrebbe presentato un’offerta da 25 milioni di euro, inviata tramite sms (!) al suo procuratore, il furbissimo Alejandro Mazzoni. Il Pocho afferma di voler rimanere ma che non tutto dipende da lui. Sullo sfondo, un contratto quinquennale firmato appena due anni fa e continue richieste di adeguamento, da parte di un giocatore che è stato tra i primi a scomparire dalle note positive. Tecnicamente il giocatore è validissimo e regala imprevidibilità ad una squadra monotematica, pur con i consueti limiti sotto porta; fuori dal campo eviti certi teatrini e pensi a divenire in toto il trascinatore di questo Napoli. Tante infine le cessioni da realizzare; occorre vendere doppioni e giocatori senza più entusiasmo. Qualche nome? Gianello, Pazienza, Zalayeta, tanto per iniziare. Di Iezzo andranno valutate le condizioni fisiche, per Navarro e Vitale si consiglia un prestito, a Dàtolo si possono dare altre chance. Cannavaro può rimanere ma senza pretendere il posto da titolare, a metà campo Bogliacino sarà un’ottima alternativa a Cigarini. C’è tanto da lavorare, per ricostruire un Napoli solido e competitivo. 2009/2010: l’anno della rinascita azzurra?

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